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Falconara Tornano alla ribalta i droni per il monitoraggio dell’ambiente

Proposta ribadita dall’avv. Fabio Amici, presidente del “Comitato trasparenza e anticorruzione”, Arpam, Enac e Comune mostrano interesse

Falconara – Dopo la Commissione comunale all’ambiente convocata giovedì al Castello, torna alla ribalta la possibilità di utilizzare i droni per monitorare la qualità dell’aria, dell’ambiente e del territorio.

La proposta, avanzata qualche tempo fa, è stata ribadita dall’avv. Fabio Amici, presidente del Comitato trasparenza e anticorruzione e ha ottenuto l’interesse dell’Amministrazione comunale che si è detta disponibile ad approfondire l’argomento e anche l’Arpam sta vagliando l’idea.

«Come è accaduto, ad esempio, in Piemonte – sostiene Amici – l’Arpa piemontese ha siglato un protocollo d’intesa che ha lo scopo di realizzare monitoraggi ambientali, anche per le emergenze, attraverso la tecnologia dei droni che possono dare risposte più efficaci perché il punto di vista cambia e si hanno più dati a disposizione per le valutazioni degli esperti e dei tecnici».

«Perchè non seguire l’esempio piemontese e anche di altre regioni come la Puglia? Ho anche parlato con l’ispettore Luca Colì dell’Enac il quale mi ha confermato che i droni possono volare, chiaramente concordando l’utilizzo con l’Enac stesso e le attività dell’aeroporto».

I droni specifici sono molto efficaci per importanti finalità riguardanti la tutela dell’ambiente: in caso di esalazioni, ad esempio, il drone ispeziona la zona in tempi rapidi, registra filmando le situazioni reali e può prelevare campioni di aria da analizzare.

Questo tipo di droni, con a bordo una piattaforma sensoristica multifunzionale, sono in grado di monitorare la qualità dell’aria, campionando contemporaneamente gas tossici come biossido di azoto, anidride solforosa, monossido di carbonio e polveri sottili con un bassissimo limite di rilevamento, pari a qualche milionesimo di grammo per metro cubo e un’autonomia di volo di circa 30 minuti.

L’ing. Giorgio Catenacci, tecnico dell’Arpam, qualche tempo fa aveva evidenziato che queste apparecchiature attualmente sono utilizzabili per il monitoraggio dei macroinquinanti come gli ossidi di azoto e le polveri sottili mentre per le sostanze più complesse come idrocarburi e acido solfidrico sono necessarie strumentazioni troppo pesanti per poter essere montante su un drone anche se la strada del futuro prevede l’uso di queste strumentazioni.

A margine della commissione, intanto, si registra la presa di posizione di Lara Polita, consigliera di minoranza.

«La commissione avrebbe dovuto essere trasmessa in streaming perché troppa gente è rimasta fuori o in piedi. La Sindaca ha parlato come se fosse il suo primo mandato ed invece è da 16 anni che governa Falconara, di cui dieci da assessore e 6 da Sindaco. I risultati ottenuti dalle Giunte Brandoni e Signorini riguardo l’ambiente, sono pari a zero».

L’Amministrazione comunale replica che «le segnalazioni dei cittadini sono state ogni volta inoltrate a tutti gli enti competenti e abbiamo sollecitato i sopralluoghi di Vigili del Fuoco, Ast e Arpam, che oltre a entrare in raffineria, hanno acquisito documenti sulla produzione e la movimentazione dei prodotti petroliferi. Nel percorso per mettere fine al fenomeno delle esalazioni sono stati coinvolti anche i Sindaci dei territori limitrofi».

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