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Grusol Umee: 260 minori in attesa di valutazione, tempi intollerabili

Devono ancora aspettare nella Unità multidisciplinare età evolutiva del Distretto di Jesi, 50 i disabili che attendono i servizi

Moie – Sono 260 i minori in lista di attesa, tempi da 4 a 20 mesi, per la valutazione nella sola Unità multidisciplinare età evolutiva del Distretto di Jesi, a cui si aggiungono i dati non presenti dei Centri di riabilitazione accreditati. 

A questi si sommano le persone con disabilità in attesa di ricevere i servizi. Solo per quelli domiciliari, in attesa di ricevere dati aggiornati, erano oltre 50 nel 2022. 

Il 3 febbraio 2023, il Gruppo Solidarietà di Moie in occasione di un incontro con il Comitato dei Sindaci dell’Ambito territoriale sociale 9, aveva chiesto di «intervenire nei confronti di Regione e Azienda sanitaria in merito alla inaccettabile carenza di personale delle Unità multidisciplinari che hanno funzioni di valutazione e presa in carico. Una carenza di personale che impedisce di svolgere le funzioni (obbligatorie) cui sono deputate». 

Leggi anche: Il testo integrale del comunicato del Gruppo Solidarietà

«A distanza di quasi un anno la situazione non è cambiata – dicono i rappresentanti del Gruppo Solidarietà – e non sembrano visibili, da parte delle Amministrazioni comunali, passi significativi nei confronti di Regione e Ast, volti a porre rimedio ad una situazione che risulta intollerabile».

Nella seduta del Consiglio comunale di Jesi del, 14 dicembre, minuto 15, in risposta alla interrogazione dal consigliere Filippo Cingolani che aveva presentato la proposta (pag. 3)  inviata dal Gruppo Solidarietà ai consiglieri, volta a conoscere la situazione dei tempi di attesa per la presa in carico e l’accesso ai servizi oltre che alla dotazione organica delle Unità multidisciplinari disabilità, sono stati presentanti i dati.

Il consigliere comunale jesino Filippo Cingolani

Dati che il Gruppo Solidarietà aveva richiesto – per le rispettive competenze – nei mesi scorsi ad Asp, Distretto, Centro di riabilitazione Santo Stefano, senza essere, però, forniti. 

Nella risposta dell’assessore Samuele Animali, venivano forniti i dati dei soli tempi di attesa delle Unità multidisciplinari del Distretto di Jesi. Dati, senza alcuna esagerazione, impressionanti, riguardanti l’Unità multidisciplinare età evolutiva.

Basta citarne alcuni: 260 minori in lista di attesa per la valutazione, tempi medi da 4 a 20 mesi, assenza della figura del neuropsichiatra (figura fondamentale ai fini diagnostici) da luglio. A questi numeri andrebbero aggiunti quelli del Centro di riabilitazione Santo Stefano che non sono stati forniti ma, per quello che sappiamo, numeri altrettanto imponenti

Da segnalare anche il dato della dotazione organica dell’Unità multidisciplinare adulti: due psicologi part time, in sostanza, per l’intero territorio. Vale la pena ricordare che sono oltre 500 le persone con disabilità attualmente in carico ai servizi (scolastici, domiciliari, tirocini, centri diurni, residenze). 

Assente anche il dato riguardante la lista di attesa per i servizi, gestiti da Asp: erano circa 50 un anno fa (educativa scolastica, extrascolastica e assistenza domiciliare) a cui vanno aggiunte le 11 persone in lista di attesa per la residenzialità. Di questi, 5 con necessità immediata. 

A fronte di questo quadro alcuni punti devono essere chiari, sottolinea Grusol: 

– Valutazione e presa in carico rappresentano un servizio di livello essenziale (sia sanitario che sociale) che deve essere assicurato 

– Per quanto riguarda le Um età evolutiva i tempi lunghissimi per l’effettuazione della presa in carico hanno come effetto di ritardare interventi educativi e riabilitativi importantissimi, costringendo le famiglie a rinunciare agli interventi o a rivolgersi a strutture private a pagamento. In sostanza chi se lo può permettere i servizi se li compra, chi non può vi rinuncia. Il ritardo della presa in carico può, inoltre, impedire l’accesso ai sostegni di tipo scolastico

– Il ritardo o la negazione dell’accesso ai servizi, così come previsti a seguito della valutazione da parte delle Unità multidisciplinari, determina il venir meno di un sostegno importantissimo per il miglioramento della qualità di vita.

«Di fronte al quadro sopra indicato, se da un lato è urgente avere il dato completo riguardo liste e tempi di attesa, al contempo non è più rinviabile una effettiva e forte pressione da parte del Comitato dei Sindaci nei confronti di Regione Marche e Ast di Ancona, per l’adeguamento della dotazione organica e l’abbattimento delle liste di attesa delle Unità multidisciplinari», osservano da Grusol

«Allo stesso tempo le Amministrazioni comunali devono garantire alle persone in lista attesa per i servizi, con tempi in alcuni casi anche superiori all’anno, l’accesso agli interventi così come richiesti dalle Unità multidisciplinari. A questo riguardo ci auguriamo che Asp sia parte attiva nei confronti dei Comuni al fine di far comprendere la necessità e l’urgenza di attivare sostegni di cui le persone hanno necessità e diritto». 

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