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Cronaca

JESI Accoglienza rifugiati afghani, mozione approvata

Sì anche all’emendamento proposto dai gruppi consiliari di maggioranza: «Emergenza umanitaria che non può non interessarci»

JESI, 22 settembre 2021 – Approvata con emendamento la mozione presentata in Consiglio comunale dal gruppo consiliare Jesi in Comune a favore dell’accoglienza dei rifugiati afghani. Tutti i consiglieri hanno votato favorevolmente, al netto dell’astensione della consigliera Chiara Cercaci.

A illustrarla è stato Samuele Animali.

«Gli eventi ormai noti a tutti hanno creato un’emergenza relativa ai rifugiati, non ancora qui in Italia ma sicuramente nei Paesi che confinano con l’Afghanistan. Già in Europa molte persone erano già uscite dal Paese prima che la situazione precipitasse e sono in attesa del riconoscimento dello status di rifugiati. È il momento quindi di rivedere l’atteggiamento dell’Europa: queste persone non possono certamente essere rimandate a casa».

«In migliaia, soprattutto donne, oppositori del nuovo governo e membri di minoranze etniche tentano di lasciare il Paese per evitare persecuzioni e abusi da parte del nuovo regime, oppressivo e violento. Occorre prestare aiuto in particolare alle donne, sistematicamente violate nella loro dignità, e ai giovani ai quali sono negati il presente e il futuro», si legge nella mozione.

Servono pressione internazionale e protezione. Quattro i soggetti coinvolti nel processo di accoglienza: il Ministero, la Regione, i Sindaci e il Terzo settore.

«Preferiamo un’accoglienza diffusa rispetto a quella centralizzata – propone Jesi in Comune – perché viene meglio recepita dal territorio ed è più efficiente. In collaborazione con il Terzo settore possiamo individuare gli spazi adeguati da destinare all’accoglienza del possibile flusso di richiedenti asilo e a elaborare un piano. Possiamo farci parte attiva nei confronti della Regione Marche perché svolga un ruolo di organizzazione e coordinamento e anche nei confronti del governo nazionale affinché siano garantite forme speciali di protezione internazionale alle persone già presenti in Europa e in Italia che rischiano di essere rimpatriate, specialmente per chi proviene dall’Afghanistan. E possiamo quindi unirci all’appello dell’Anci, l’associazione dei Comuni, affinché si potenzi la rete di accoglienza nazionale con risorse mirate, per poter accogliere e inserire le famiglie che rientrano e rientreranno nei programmi di protezione del Governo, concordati con l’Unione Europea e con la comunità internazionale così che i Paesi che ospitano non vengano lasciati soli».

Approvato anche l’emendamento proposto dai gruppi consiliari di maggioranza.

«Condivido la mozione. Preciso che il Comune di Jesi tramite l’Asp9 è già molto presente e attivo in questo senso, e si è già reso disponibile all’accoglienza di famiglie e persone afghane tramite Sai (ex Siproimi)», ha aggiunto Katia Montalbini.

L’assessora Marialuisa Quaglieri

«Un’emergenza umanitaria che non può non interpellare tutti i Paesi e tutte le realtà come la nostra», concordano Tommaso Cioncolini e l’assessora Marialuisa Quaglieri.

«Quello che sta accadendo in Afghanistan è la prova di come la guerra globale al terrorismo sia persa, l’identità occidentale che ha tanto investito in questa guerra è stata smascherata – ha commentato Agnese Santarelli –. Ormai è chiaro che la democrazia non si esporta con le armi e che le donne non si liberano dal patriarcato con le guerre tra uomini. Il minimo che l’Occidente possa fare ora è costituire corridoi umanitari ovunque ce ne sia bisogno, a partire dal Mediterraneo: anche il nostro Comune deve fare la sua parte».

Elisa Ortolani

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