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JESI Bacci replica a Bora: «Vantaggi per il capoluogo, a scapito del resto»

Il sindaco di Jesi: «L’assessore Manuela Bora non è riuscita a specificare la destinazione di un solo euro a favore del Comune Jesi nel corso di questi anni»

JESI, 6 marzo 2020 – «Si è penalizzato pesantemente la parte interna della provincia di Ancona, a vantaggio della sola città capoluogo»: così il sindaco Massimo Bacci replica – in sostanza – all’assessora regionale Manuela Bora che nel corso di un incontro convocato dal Pd alla Casa del Popolo aveva smentito ogni disparità di trattamento nella distribuzione dei fondi.

Il sindaco Massimo Bacci con il governatore Luca Ceriscioli

«Invito l’assessore Bora a rivedersi il video del Consiglio comunale: apprenderà che ho semplicemente risposto a un’interrogazione nella quale si chiedeva all’Amministrazione comunale di verificare se fossero vere le notizie apparse sulla stampa che indicavano il Comune di Ancona come beneficiario di contribuzione regionale nel quinquennio 2015/2020 per un importo di circa 182 milioni di euro. Ho solo detto che mi sarei informato con l’amministrazione regionale e che, se fossero state vere le cifre indicate nell’interrogazione, vi sarebbe stata una evidente disparità di trattamento».

«Mi sarei aspettato una onestadettagliata indicazione dei fondi destinati alla città di Ancona, e di quelli destinati a Jesi – ha aggiunto il primo cittadino -. Da chiarire la destinazione dei fondi da lei citati: le risorse per il centro di ricerca avanzato (industria 4.0) non sono affatto per la comunità di Jesi, ma per l’intero territorio regionale; Jesi, viceversa, ha investito sul progetto acquistando l’immobile che ospiterà la futura sede di tale struttura».

«I 7 milioni della ciclovia dell’Esino non sono per Jesi, ma per l’intera provincia. Le risorse destinate all’Interporto, e sappiamo bene le  problematiche di questa struttura, non sono affatto per la comunità di Jesi, ma sono destinate alla società “Interporto S.p.A partecipata in maggioranza da Svim Spa (controllata dalla Regione Marche)».

L’assessora Manuela Bora con Stefano Bornigia, segretario cittadino pd, ed Enzo Giancarli consigliere regionale dem

«Avremmo gradito che l’assessore Bora avesse indicato tempimodalità di realizzazione della logistica del farmaco, una struttura la cui realizzazione è stata più volte promessa e garantita dal presidente Ceriscioli, struttura che  avrebbe portato investimenti sul territorio e possibili posti di lavoro».

«Insomma, l’assessore Bora non è riuscita a specificare la destinazione di un solo euro a favore del Comune Jesi nel corso di questi anni. Ma non ci stupiamo: del resto lei stessa, nell’ultima campagna elettorale che ha interessato il Comune di Jesi, da assessore in carica quale già era, aveva chiaramente dichiarato in più incontri pubblici che, se fosse diventato Sindaco un esponente del Pd, allora sì che sarebbero state molte le risorse destinate a Jesi, frase che non ha mai smentito, benché le fosse stato richiesto più volte di farlo».

E poi la questione del Ponte San Carlo, relativamente al quale l’assessora Bora ha detto che la Regione attende da Jesi la documentazione per vincolare i fondi: «Dei 3,5 milioni promessi dalla Regione, solo 2 sono stati già individuati e disponibili (ma solo dall’anno 2022), mentre gli altri 1,5 milioni dovranno preventivamente essere autorizzati dal Ministero competente, che dovrà permettere il trasferimento di risorse dei fondi per lo sviluppo e la coesione destinati alla provincia di Macerata a quella di Ancona, assenso non ancora perfezionato. Stia tranquilla l’assessore, il Comune di Jesi, al quale la Regione Marche non è stata in grado di finanziare per intero l’opera (cosa che le è riuscita per infrastrutture di importanza strategica nettamente inferiore) si adopererà a ricercare ulteriori fondi necessari».

«Ad ogni modo, alla luce delle inconsistenti quanto strumentali considerazioni dell’assessore Bora, sarà mia premura richiedere per iscritto al presidente della Regione una rendicontazione della redistribuzione delle risorse, così da rendere definitivamente chiaro, evidente e cristallino come sono stati impegnati i soldi della comunità marchigiana».

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