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Cronaca

JESI Cassonetti smart, continuano le perplessità

Ancora dubbi su modi e difficoltà per in nuovi contenitori dei rifiuti, a poche settimane dall’attivazione un rodaggio difficile

JESI, 10 agosto 2021 – Dai sacchetti troppo fragili dell’umido che si rompono nel tragitto casa-cassonetto, alla difficoltà di registrazione al servizio, che non può esser fatta via web, fino alla data dell’incontro pubblico, fissata dal Comune in alta stagione, quando molti non erano in città e si sono ritrovati la novità senza avvertimenti, né sapendo cosa fare.

Sono alcuni dei punti sulle difficoltà del nuovo sistema smart di raccolta dei rifiuti con le ultime isole ecologiche in centro.

Che il problema sia sentito è testimoniato dalla frequenza con cui si incontrano le persone interessate che ne parlano, quando sarebbe più ovvio sentir parlare dei successi olimpici o di Roberto Mancini.

Chi alla fine di luglio era fuori città, complice il periodo delle ferie, lamenta la sgradita sorpresa di trovarsi senza alcun avviso il cambio di regime per la raccolta rifiuti, specie se il rientro è stato fatto nel fine settimana, quando gli uffici comunali sono chiusi: per accedere alla nuova procedura, infatti, è necessario registrarsi e farsi consegnare i sacchetti con il codice identificativo. Procedure entrambe da effettuare di persona: non è infatti possibile registrarsi online, ammesso che si sappia già cosa fare.

L’incontro pubblico per illustrare il nuovo servizio e informare i cittadini, infatti, si è svolto lo scorso 26 luglio, “non proprio una data in cui sei certo di avere in città il maggior numero di interessati”, ha commentato più d’uno di coloro che in quel giorno non si trovava a Jesi, ma in vacanza.

Va anche aggiunto che molti dei vecchi raccoglitori sono stati tolti, sostituiti dai nuovi ma non ancora funzionanti, come testimoniano le bande rossobianche che transennano alcune delle aree dedicate

Fin qui i motivi che sembrano aver causato per qualche giorno l’abbandono dei sacchetti, ammucchiati accanto ai raccoglitori, anziché dentro, oppure portandoli nei cassonetti di vecchio tipo, ancora presenti a ridosso del centro storico, anche qui ammonticchiando i sacchetti eccedenti la capienza al di fuori.

L’accreditamento da fare esclusivamente in Comune non è il solo ostacolo tecnologico. Per far aprire lo sportello, ci si deve autenticare con app o tessera sanitaria e questo genera due tipi di problema: uno è che molti, specie i più anziani, di app non sanno cosa farsene, l’altro è che, dovendo utilizzare la tessera, si dovrà ricordare sempre di averla con sé, “oppure lasciare lì il sacchetto, tornare a prenderla e rifare la strada, sperando che nel frattempo non ti abbiano multato per aver abbandonato il sacchetto fuori”, diceva preoccupata una signora ad un paio di amici.

Di tornare a casa col sacchetto e fare due volte la strada neanche a parlarne: quelli per l’umido, biodegradabili, si rompono a guardarli, obbligando praticamente a trasportarli con tutto il secchio fino al cassonetto.

Fin qui i temi che qualche residente ha esternato anche con gli operatori di JesiServizi.

Da ultimo ma non da meno, le notevoli capacità fisiche richieste per utilizzare i nuovi dispositivi: lo sportello di apertura è posto in alto e non azionabile col piede: molto semplicemente, molti non ci arrivano.

Su questo l’assessore Cinzia Napolitano ha dichiarato nei giorni scorsi che si valuterà la possibilità di sostituire alcuni raccoglitori con altri con lo sportello laterale.

Ci si chiede perché solo alcuni, visto che pare chiaro che la versione verticale dà indistintamente problemi. Da notare, infatti, che essendo lo sportello posizionato in alto non si riesce a raccogliere il sacchetto, se lo si è lasciato a terra mentre ci si accreditava nella procedura di sblocco (il tutto, per essere agevole, oltre all’attenzione, richiederebbe una mano supplementare).

Per gli sfortunati che hanno solo due mani, per prendere il sacchetto da terra si deve lasciare lo sportello, che si blocca di nuovo e bisogna ripetere tutta la procedura di accreditamento per lo sblocco.

Il suggerimento ragionevole, a questo punto, sembra essere l’appoggiare il sacchetto sopra (sperando che non si rompa nel frattempo), fare l’accredito con le mani libere, aprire lo sportello con una mano e far scivolare dolcemente il sacco nell’apertura.

Con un po’ di esercizio e buona volontà ce la si può fare, nell’attesa che le procedure vengano affinate.

(m.g.)

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