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Cronaca

Jesi Circolo Papa Giovanni XXIII, «lasciati soli»

La casetta di legno di proprietà comunale situata nell’omonimo viale necessita di riparazioni, ci piove dentro, e serve la cura del verde, l’appello dei soci rivolto all’Amministrazione cittadina

Jesi – «Sono anni che chiediamo l‘intervento del Comune per alcune riparazioni e per la sistemazione del verde circostante al fabbricato, ma nonostante le varie segnalazioni agli Uffici i quali ci rispondono che effettueranno gli interventi, di fatto non è mai venuto nessuno, tranne in un paio di occasioni, ma se considerate che siamo aperti dal ’72, sono poca cosa».

Sono queste le parole del presidente del Circolo Papa Giovanni XXIII, Pierino Frittelli, che lamenta lo stato di abbandono in cui versa la sede dell’associazione, di proprietà comunale, situata lungo l’omonimo viale, poco prima della Caritas.

Pierino Frittelli, presidente del Circolo Papa Giovanni XXIII

La casetta di legno e l’area verde circostante, ci ha raccontato il presidente, sono di proprietà comunale, la concessione all’associazione è avvenuta nel 1972, da allora i soci utilizzano questo spazio per attività ricreative e di ritrovo, il gioco delle bocce d’estate nell’area all’aperto, tornei di carte pomeridiani, d’inverno, al coperto nella casetta di legno. Trentatre sono i soci attuali.

Ritrovo a carte

Ma le condizioni della sede ormai da alcuni anni stanno peggiorando «il tetto andrebbe riparato perché ci piove dentro – ha spiegato Pierino Frittelli – gli alberi del parco devono essere potati, le fronde arrivano quasi a terra, alcuni rami sono pericolanti e rischiano di cadere altri sono già caduti».

Le infiltrazioni di acqua all’interno del circolo

«Si tratta di attività che competono agli addetti comunali, essendo una proprietà del Comune, tra cui anche la pulizia del bagno esterno al casottino, che deve restare aperto per garantire l’accesso pubblico – ci hanno detto – ma in realtà nessuno passa a pulirlo e dobbiamo pensarci noi, essendo molto frequentato nel quartiere, anche dai senzatetto che passano da queste parti».

«Dal ’72 si sono avvicendante varie amministrazioni e ho bussato a tante porte, parlando con vari referenti comunali, le risposte spesso rassicuranti mi promettevano interventi e manutenzione ma non sono mai venuti. Noi soci ci siamo anche offerti di provvedere alle potature o ad altri lavoretti, ma ci è stato espressamente consigliato di non farli perché non sono di nostra competenza».

L’area verde intorno alla casetta di legno

«Anzi, diversi anni fa abbiamo preso anche una multa di 600 euro per aver provato a potare alcune piante, proprio perché non era di nostra competenza. Per fortuna l’allora sindaco Marco Polita risolse la situazione, provvedendo ad annullarla».

«Per ora noi possiamo solo tagliare l’erba e tenere puliti i locali, ma la struttura e l’area verde hanno bisogno di cure. L’intervento non può più essere rimandato».

E’ l’ultima chiamata d’appello al Comune di Jesi, da parte del Circolo.

Un punto di ritrovo che risulta molto centrale nel quartiere e facilmente raggiungibile dai quartieri vicini, un’oasi di verde tra i palazzi, che è un peccato lasciarlo procedere in questo decadimento.

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