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JESI Claudia Lancioni (M5S) e il “caso” Paola Lenti: «L’avevano emarginata»

«Quello che è accaduto è l’esempio lampante che chi crede in qualcosa non va proprio da nessuna parte»

JESI, 18 gennaio 2020 – «Paola Lenti era stata emarginata da tempo, era palese, e mi meraviglio, non solo io, di come abbia saputo resistere in quella compagine organizzata dalla regola unica dell‘uomo solo al comando».

Claudia Lancioni, consigliera comunale pentastellata è un fiume in piena. Non solo perché come volontaria aveva avuto modo di frequentare, e parecchio, l’assessora defenestrata dal sindaco Massimo Bacci, (Leggi l’articolo) ma anche perché le due si conoscono da tanto tempo.

«Questo modo di fare politica non mi appartiene in generale – prosegue – e Paola si è comportata da vera signora, (leggi l’articolo) ha ringraziato, ricordato il suo lavoro e non ha fatto un briciolo di polemica, almeno sino ad ora. Lei che ha ottenuto più voti di tutti come candidata, che più di tutti ha raccolto il consenso dei cittadini, è stata messa alla porta. Lei che, tra l’altro, me la ricordo bene, durante la campagna elettorale che portò al primo mandato di Bacci si spese come non mai per lui e per la lista Jesiamo. Risultato: è rimasta sola».

Claudia Lancioni sottolinea che «chi frequenta e lavora nel sociale, come me e lei, non si prefigge scopi, anche in politica, ci si spende solo per servizio. Ma quello che è accaduto  a Paola è l’esempio lampante che chi crede non va proprio da nessuna parte».

Il sindaco Massimo Bacci con l’ex assessora Paola Lenti

Paola Lenti aveva le deleghe relative ai rapporti con il mondo dell’associazionismo e terzo settore; servizio civile universale; (leggi l’articolo)partecipazione, cittadinanza attiva; beni comuni, rapporti con gli enti partecipati dal Comune di Jesi e con i 20 Comuni dell’ambito del sociale.

«Adesso bisognerà vedere a chi andranno le deleghe che riguardano le associazioni, terzo settore e la partecipazione, rapporti che aveva sviluppato con un lavoro durato otto anni e che era apprezzato da tutti perché si è spesa sempre a discapito del tempo e della famiglia. Quelli sono lì a governare anche per merito suo».

Tutti sbagliano, a tutto si può rimediare «ma stavolta non c’è stata la volontà di farlo. Credo che non si sia dimessa perché volesse continuare nella sua opera e magari perché non voleva dargliela vinta. Paola è una donna di valore e una cosa è certa: altri dovrebbero uscire dalla porta e non rientrare, altro che lei».

«Mi dispiace, ma va anche detto che il nostro primo cittadino ha sempre fatto come gli pare, basta guardare a come tratta l’opposizione: che ci sia o meno è la stessa cosa…».

(p.n.)

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