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Cronaca

JESI Da “Muro della Gentilezza” a muro dell’abbandono

Nel cortile dell‘ex Appannaggio viene lasciato di tutto, l’abbigliamento spesso è da buttare

JESI, 7 ottobre 2020Attaccapanni stracolmi e tanta, tanta roba buttata per terra.

Il Muro della Gentilezza, inaugurato a gennaio 2020, sembra più un luogo dove gli abiti vengono abbandonati.

Nel cortile dell’ex Appannaggio questo spazio viene ormai scambiato per un posto dove lasciare oggetti e abiti vecchi, che non si usano più perché molto rovinati, scarpe talmente vetuste che dovrebbero essere solo buttate via. [nk_awb awb_type=”image” awb_image=”263240″ awb_image_size=”full” awb_image_background_size=”contain” awb_image_background_position=”50% 50%” awb_parallax=”scroll” awb_parallax_speed=”0.5″ awb_parallax_mobile=”true” awb_styles=” padding-top: 150px; padding-bottom: 650px;” link=”http://www.caprariauto.it” linkdest=”_blank” awb_class=”caprari”][/nk_awb]

In aprile, tra dvd abbandonati, giochi per bambini rotti e chi più ne ha più ne metta, la situazione era la medesima.

L‘intento per il quale è nato questo spazio è quello di assicurare la massima tranquillità a chi ha bisogno di un cappotto, di un maglione, di un paio di scarpe, di un capo di abbigliamento necessario del quale si ha bisogno.

Non certo quello di scaricare qui la soffitta e attendere che qualcuno passi a portare via tutto.

Difficile pensare che chi ha lasciato qui le sue cose logore non sappia come funzioni questo spazio, più probabile invece che abbia consapevolmente scaricato qui quello che doveva finire tra i rifiuti.

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I Muri della Gentilezza sono nati in diverse città europee e in molte italiane, tra cui Milano dove la situazione non è quella che si presenta a Jesi. Il motivo potrebbe essere uno e semplice: sono gestiti da diverse associazioni (a Milano Il Tempio del futuro perduto, ndr) che si occupano di solidarietà e cooperazione.

Ciò avviene a Milano ma in ogni città che ospita un Muro c’è una realtà associativa, più o meno giovane, un gruppo di cittadini residente nella via dove sorge, che se ne prende cura evitando che diventi un Muro dell’abbandono.

E a Jesi?

(e.d.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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