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Cronaca

JESI IN DISTRIBUZIONE IL VADEMECUM IN CASO DI CALAMITÀ: COMPORTAMENTI E INFORMAZIONI ATTRAVERSO UN’APPOSITA APP

Foto Ballarini

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JESI, 24 settembre 2016 – In un angolo di piazza della Repubblica, sotto un gazebo, tra il vociare dei visitatori delle bancarelle ed il richiamo degli ambulanti che invitavano all’acquisto dei prodotti, il sindaco Massimo Bacci, l’assessore ai lavori pubblici Mario Bucci ed il consigliere delegato Graziano Tesei, hanno incontrato la stampa per portarla a conoscenza del termine di un cammino intrapreso un paio di anni or sono e finalizzato ad assicurare assistenza ai cittadini in caso di calamità naturali. I recenti drammi vissuti dalla gente delle Marche, dell’Abruzzo, dell’Umbria e del Lazio non c’entrano nulla con “Il piano di emergenza comunale” la cui redazione è iniziata già da alcuni mesi e la cui conclusione risale a qualche settimana fa. Oggi quel “Piano” è stato pubblicato sul periodico d’informazione “Jesi Oggi” che il Comune sta distribuendo tra i cittadini e dove sono riportate le notizie che il “palazzo”  ha inteso diffondere tra i cittadini. “Il piano – ha tenuto a precisare il sindaco Bacci – è il frutto del lavoro svolto dai tecnici e dal personale comunale”.

Dopo aver tenuto a precisare l’assenza di legami con i fatti del 24 agosto scorso, l’assessore Bucci ha anticipato i contenuti del periodico specificando che le emergenze maggiori per i cittadini sono quattro: il rischio idraulico, consistente in possibili esondazioni di fiume e torrenti con conseguente allagamenti, il rischio idrogeologico che provoca frane e dissesti, il rischio sismico e quello degli incendi boschivi. Per ognuna  di queste catastrofi il piano prevede  i comportamenti da tenere da parte dei cittadini, condotte che sono riportate in una apposita app consultabile anche sul sito del Comune.

Foto Ballarini

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Nel periodico ben 16 pagine sono dedicate al problema prevenzione dei disastri e comportamenti da assumere quando questi si dovessero verificare; si parte da una analisi su tutti i fattori di rischio del territorio che, per informazione, è inserito nella fascia di rischio N. 2 su una fascia di 4. Da questa analisi si evidenziano le opere realizzate dall’uomo che potrebbero essere causa di criticità per uno dei 4 rischi. C’è poi la prevenzione, vale a dire l’elencazione di tutte le azioni preventive da attuare  per attenuare il rischio quali il costante monitoraggio dei corsi d’acqua, la messa in sicurezza dei versanti e dei pendii instabili, il potenziamento (se necessario) delle strutture portanti delle costruzioni, la riduzione delle possibilità di innesco di incendi.

Nell’affrontare la questione delle quattro possibili cause di drammi, i redattori hanno adottato un sistema “narrativo e illustrativo” tale da favorire la lettura anche da parte dei giovanissimi, da quella grossa fetta di cittadini che formerà la comunità di domani.

Alla conferenza stampa ha preso parte anche il consigliere delegato Graziano Tesei, volontario nei luoghi de recente terremoto, collaboratore nella stesura dal Piano di emergenza proprio grazie alle sue esperienze acquisite sul campo.

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