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JESI DONNE: AUMENTANO LO STALKING E LA VIOLENZA SESSUALE

casa donne jesi

Oggi si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne: le iniziative in programma

JESI, 25 novembre 2019 – Sono state 45 le donne che nel corso dell’anno, fino ad ottobre, si sono rivolte allo Sportello Antiviolenza di Jesi. Trenta quelle che hanno avviato un percorso continuativo fatto di colloqui psicologici e legali, quindici quelle che hanno preso informazioni per sapere come fare ad aiutare un’amica o una sorella. Numeri destinati ad aumentare vista la sensibilizzazione che generano le iniziative legate alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che cade proprio oggi, 25 novembre.

casa donne jesiLa tendenza allo sportello è in aumento: «Nel 2018 abbiamo seguito 40 donne che avviano un percorso di consapevolezza del proprio vissuto, altre hanno preso informazioni di carattere generale. Il 66% dei contatti ha subito violenza fisica, il 30% sono vittime di stalking, il 22% economica, tutte hanno subito violenza psicologica» spiega Paola Moreschi, presidente della Casa delle donne.

Sono in aumento le donne che subiscono una violenza, un rapporto sessuale a cui non acconsentono: «Costrette anche nella coppia a rapporti o a pratiche che non desiderano: non dicono di no perché assecondare può essere una strategia di sopravvivenza, ma non dicono di sì perché non lo vogliono».

La violenza psicologica, sebbene sia la più diffusa, è anche quella più difficile da riconoscere: «Questo perché va riconosciuta anche dalle vittime – continua -. Lo schiaffo il più delle volte è l’apice di qualcosa che la donna già si subisce, “Mi aveva detto di non uscire ma io sono uscita“.  Gli insulti fanno parte di questa categoria. Cresce la violenza economica anche verso quelle donne che lavorano: non hanno libertà economica, lo stipendio in questi casi viene gestito dall’uomo».

Complici i social aumenta anche lo stalking: «Questi reati sono facilitati dai social dove la violenza si inasprisce: dopo la fine di una relazione molte donne vengono seguite o denigrate attraverso questi canali, anche minacciate della pubblicazione di immagini private. Alcune sono terrorizzate. In generale questi strumenti sono una forma di controllo dell’ex: con chi  interagisci, cosa hai fatto, dove sei andata. La legge sul revenge porn si occupa di queste situazioni».

Sia italiane che straniere, le donne che si rivolgono allo sportello jesino hanno tra i 25 e i 45 anni e ci sono giovani e giovanissime: «Di più le italiane perché numericamente sul territorio sono superiori. Le donne straniere possono avere difficoltà a capire a chi rivolgersi. Chiedono informazioni molte giovanissime, anche minorenni o appena maggiorenni: grazie al lavoro che facciamo nelle scuole sono più sensibili ma poi intraprendere un percorso è più difficile. Spesso tra le giovani si scambia l’attenzione con il possesso: imporre come vestirsi non è una forma di attenzione ma di controllo».

In crescita anche la fascia dai 60 ai 65 anni: «Nonostante i costrutti sociali più forti alcune donne adulte si rivolgono allo Sportello perché parlarne aumenta la consapevolezza».

In dodici anni di attività lo Sportello ha seguito 350 donne con percorsi strutturati che permettono una consapevolezza reale, complessivamente sono oltre 500 i contatti avuti nel tempo e oltre mille gli studenti e le studentesse coinvolti nei progetti della Casa delle donne.

«In Italia nel 2018 sono stati 142 i femminicidi, un dato che purtroppo passa inosservato» conclude la Moreschi. Numerosi gli eventi in città oggi: la sezione jesina di Fidapa organizza “Synestheias” una performance in Piazza della Repubblica; la mostra “Alza il triangolo al cielo” a Palazzo dei Convegni ospita la scrittrice Sandra Petrignani; nei locali del parrucchiere Hairsense in Viale della Vittoria sarà presentato il libro di Catiuscia Ceccarelli,

Eleonora Dottori

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