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Cronaca

JESI ECCO LA NUOVA SEDE DELLA CARITAS, “MA NON ACCOGLIERÀ I MIGRANTI”

Marco D’Aurizio, direttore della Caritas diocesana

Marco D’Aurizio, direttore della Caritas diocesana

Luca Donati, vice direttore della Caritas diocesana

Matteo Donati, vice direttore della Caritas diocesana

JESI, 11 dicembre 2015 – Alla vigilia del periodo natalizio il direttore della Caritas diocesana, Marco D’Aurizio ed un operatore della Fondazione Padre Oscar hanno fatto il punto sugli impegni delle prossime settimane e, soprattutto, hanno voluto delineare il nuovo volto della Caritas jesina. L’avvio della conferenza stampa non poteva non partire dalla costruzione della nuova sede che si affaccia sul viale Papa Giovanni XXIII e che, in passato, è stata oggetto di contestazioni. I lavori, è stato detto, dovrebbero terminare attorno alla fine di febbraio, poi passerà un po’ di tempo per arredare gli ambienti; “La struttura – è stato ribadito – non servirà per accogliere migranti o richiedenti asilo”. In effetti la struttura disporrà di spazi per dormire singolarmente o per ospitare famiglie, ma non si tratterà di una struttura di prima accoglienza, bensì di un luogo dove sarà possibile trascorrere qualche ora, magari per una doccia o per altro. La stessa struttura ospiterà le attrezzature e gli uffici oggi operativi nella sede di via San Giuseppe.

La cucina della Caritas prepara ogni giorno i pasti per gli ospiti

La cucina della Caritas prepara ogni giorno i pasti per gli ospiti

D’Aurizio ha illustrato i progetti attuati per attutire un problema purtroppo non ancora risolto, quello della mancanza di lavoro: sono finalizzati a ciò tre distinti progetti che coinvolgono anche soggetti esterni alla Caritas. Uno di questi è rappresentato dall’Orto del Sorriso, un appezzamento di terreno di circa un ettaro situato in via Calabria dove alcune persone (per ora 5/6)hanno iniziato delle coltivazioni e dove possono recarvisi i bambini delle scuole. “Mani di Fata”, invece, coinvolge oltre una dozzina di donne con larga rappresentanza di donne di etnie diverse che si ritrovano 3 giorni a settimana per produrre oggetti di artigianato come possono essere borse, astucci, zainetti, braccialetti, collane, orecchini, ecc.  per poi venderli. Sono questi oggetti realizzati utilizzando materiali abbandonati o donati da aziende e privati. A tale proposito segnaliamo tra coloro che hanno voluto appoggiare l’iniziativa l’azienda Simonetta che ha anche messo a disposizione dei macchinari ed altre della zona. In questo caso le donne impegnate sono compensate con dei voucher lavoro. Infine ci sono i tirocini Formativi che prevedono accordi con imprese e aziende disposte ad assumere persone in difficoltà economica. L’altro traguardo che il dirigente Caritas  si pone è quello di costituire rapporti con le Istituzioni (cosa già avviata con l’ASP9) e con le Caritas parrocchiali.

"La struttura – è stato ribadito – non servirà per accogliere migranti o richiedenti asilo”

“La struttura – è stato ribadito – non servirà per accogliere migranti o richiedenti asilo”

In questo periodo particolare dell’anno una speciale attenzione da parte di Marco D’Aurizio e Matteo Donati è stata posta sui bambini;  per loro è già stato organizzato un evento che già in fase di preparazione ha suscitato tanta solidarietà. Dallo scorso 23 novembre e fino a lunedì prossimo (14 dicembre) è stata avviata una raccolta di giocattoli in buono stato da distribuire ai tanti bambini i genitori dei quali non si possono permettere di acquistarli. La campagna ha avuto un grande successi e domenica 20 dicembre se ne avrà la prova. Per quella data, infatti, è stato organizzato un pomeriggio nella sede del Seminario di via Lorenzo Lotto; a partire dalle ore 16 e fino alle 18 i bambini potranno divertirsi con tanti giochi e canzoni, gustare biscotti e dolcetti, assistere all’arrivo di Babbo Natale con le renne ed i folletti e ricevere quei giocattoli che la sensibilità dei cittadini ha messo a disposizione degli organizzatori. Insomma per i tanti figli di migranti e di jesini in difficoltà economica si tratterà di un pomeriggio tutto da vivere. E questo anche grazie a quanti si adopereranno per assistere gli ospiti della festa, a cominciare dagli scout. Un grazie è stato indirizzato da D’Aurizio e Donati alla Banca dell’Adriatico, alla Federazione pensionati e a quanti continueranno a stare vicini alla Caritas diocesana.

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(foto CriCo)

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