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Cronaca

Jesi Elezioni, candidati Sindaci a confronto sul caso Amazon

E’ stata una delle questioni che ha inevitabilmente tenuto banco al primo confronto tra candidati

Jesi, 21 maggio 2022 – Non poteva che essere Amazon una delle questioni più attenzionate al confronto tra candidati Sindaci che si è svolto ieri sera al Circolo Cittadino.

La notizia che il colosso dell’e-commerce avrebbe scelto Valencia per l’hub centro europeo inizialmente previsto sul territorio di Jesi, è stata l’occasione per fare luce sulla questione da parte chi si appresta a governare la città in vista delle elezioni amministrative del prossimo 12 giugno.

La prima a intervenire sulla questione è stata Paola Cocola, Lavoro e libertà: «La vita dei cittadini deve essere più leggera: Amazon rischia di schiacciare i più piccoli».

«Il Sindaco deve essere un facilitatore – le parole del candidato Lorenzo Fiordelmondo, centro sinistra – imbarazzante quel che è successo per Amazon, le istituzioni hanno tentennato ma la situazione va ripresa in mano subito, attivando ogni leva possibile. Si mettono in discussione oneri di urbanizzazione da parte del nostro Comune, senza i quali molti investimenti previsti non avranno risorse sufficienti per la loro realizzazione».

«I giovani più colti non sono interessati a questo tipo di realtà – ha detto Antonio Grassetti, Fratelli d’Italia – Di Amazon non si è mai parlato nero su bianco ma solo con Scannell, general contractor, che ha un capitale versato di 10mila euro. Se Amazon non viene a chi chiediamo contezza? La variante San Floriano non ha risolto niente. In Regione governa il centro destra, noi siamo il centro destra: sarà più facile risolvere la questione».

Quindi il candidato delle civiche, Matteo Marasca: «Opportunità da non perdere: di quanto accaduto il precedente Consiglio di amministrazione di Interporto ha il diritto di dare spiegazioni».

«Amazon è una risorsa ma sanità, sicurezza, turismo e cultura sono tutti aspetti sui cui occorre lavorare. Non serve sapere chi ha sbagliato, dobbiamo andare avanti», ha concluso Marco Cercaci, Popolo della famiglia e Italexit.

(Redazione)

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