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Cronaca

Jesi Ex Cascamificio e complesso San Martino, si volta pagina -Video

Rimodulazione necessaria per mantenere i finaziamenti Pnrr, fondi richiesti con stime degli studi di fattibilità lontane dalle cifre effettive dei progetti definitivi

Jesi – Non ci siamo. Anzi, non c’eravamo. Per mantenere intatti i finanziamenti in merito a ex Cascamificio e complesso San Martino, punte di diamante del Pinqua, Programma nazionale per la qualità dell’abitare, confluito nel Pnrr, occorreva cambiare registro, voltare pagina. E il Pnrr non ammette deroghe sui tempi di realizzazione, entro il 2026, e su ciò che si va a realizzare: va fatto quanto proposto altrimenti niente soldi.

In una parola, perciò, era necessario riorientare i progetti, altrimenti il rischio era che il tutto sarebbe potuto finire a ramengo.

È stato lo stesso sindaco Lorenzo Fiordelmondo a spiegare il cambio di passo.

Il sindaco Lorenzo Fiordelmondo

«Le stime degli studi di fattibilità – ha spiegato supportato alla sua destra dall’assessora ai lavori pubblici e urbanistica, Valeria Melappioni, e alla sua sinistra dall’assessora al bilancio, Paola Lenti – che avevano portato alla richiesta dei fondi marcano una differenza sostanziale in termini di costi con i progetti definitivi».

E tale differenza dettata dai numeri recita di «un 62% in più per quanto riguarda il San Martino e un dato imbarazzante per quanto attiene all’ex Cascamificio».

E in questo quadro la cornice è composta da «scelte politiche che permettono ora di mantenere i finanzianenti del Pnrr per questi progetti di recupero. Certo, i nostri Uffici hanno lavorato sodo, anche confrontandosi con Ministero e Regione e le soluzioni ora ci permettono di andare comunque avanti nella realizzazione».

Andando al dunque, l’assessora Valeria Melappioni ha distribuito due conti che rendono l’idea.

Ex Cascamificio

«Ex Cascamificio, stima 3,8 milioni necessari per il recupero di una spazio di 9mila mq. Vale a dire 330 euro di media al mq. Ma nel progetto definitivo – ha sottolineato – le cifre cambiano, e di molto: 2.100 euro a mq per gli spazi residenziali, 1.200 per quelli polivalenti. Cifra a dispozione per il recupero in toto irrisoria e questo a prescindere dagli aumenti di settore che si sono registrati».

Perciò progetto rimodulato con la realizzazione dei 16 alloggi previsti – di edilizia sociale -, dello spazio musicale polivalente, del restyling del cortile e la rimozione totale dell’amianto. Insomma, completezza di recupero per la parte che guarda più da vicino alla città, quella in via Cascamificio. Per il residuo da recuperare «ci si è messi in condizione di attrarre futuri investimenti».

Rimangono al palo i laboratori destinati alla Fondazione Pergolesi Spontini – che, pure, è proprietaria dell’immobile avendolo acquisito per 700mila euro -. Ma da qui non si sfugge. È lo stesso Fiordelmondo, che nella sua veste di Sindaco ricopre anche l’incarico di presidente della Fondazione, a sottolineare: «Pinqua significa Programma nazionale per la qualità dell’abitare. Va da sè, perciò, che gli alloggi hanno la precedenza sui laboratori».

Complesso San Martino

Costi attuali, secondo il progetto, pari a 5,7 milioni, euro più euro meno, a fronte di una stima che ne richiedeva 3,2 milioni da Pnrr e 350mila di fondi dal Comune.

«Un contenitore strategico, tanto che la Casa famiglia da realizzare con l’eredità di Daniela Cesarini troverà proprio lì la sua definitiva collocazione».

Altri spazi questi, più adatti, più ampi e inclusivi, e con la possibilità di parcheggio, rispetto alle ex Giuseppine, «dove, comuque, permarranno servizi rivolti alla disabilità».

Nel dettaglio dei numeri

L’assessora al bilancio Paola Lenti ha illustrato le cifre attorno alle quali i due progetti di recupero stanno ruotando.

«L’intervento all’ex Cascamificio nell’attuale rimodulazione costa 5 milioni e 685mila euro, vale a dire con una maggiorazione di 665mila euro: 3 milioni e 840mila dal Pnrr, 375mila dal fondo statale per le opere indifferibili e 350.800 dal bilancio comunale. Inoltre i 700mila euro con cui la Fondazione Pergolesi Spontini ha acquisito l’immobile e altri 400mila per un progetto di fotovoltaico da parte del privato».

«Per il San Martino vengono mantenuti i 3,2 milioni di finanziamenti Pnrr ai quali vanno aggiunti 700mila euro residui dell’eredità Daniela Cesarini, 320mila dallo Stato con il fondo per l’avvio delle opere indifferibili. Le risorse del Comune aumentano a un milione e 480mila euro, derivanti da oneri di urbanizzazione (ci sono i 4,3 milioni da Amazon) e alienazioni».

(foto in primo piano: l’assessora Valeria Melappioni, il sindaco Lorenzo Fiordelmondo, l’assessora Paola Lenti)

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