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Cronaca

JESI FLIXBUS, I FRANCESI CERCAVANO CLANDESTINI E HANNO ARRESTATO GLI AUTISTI

nizza

La vicenda di Nizza: i due dipendenti Crognaletti senza mangiare e senza bere per otto ore, chiusi in celle separate 

JESI, 12 marzo 2019 – Vanno delineandosi i contorni della vicenda – della quale avevamo dato ieri notizia – che ha visto arrestati due autisti della  Flixbus a Nizza.

Ammanettati e perquisiti, domenica scorsa, i due autisti non hanno potuto contattare i familiari e i datori di lavoro per dieci ore. A dare la notizia era stato proprio Daniele Crognaletti, amministratore delegato della omonima compagnia di trasporti, partner Flixbus, per la quale lavorano i due autisti (leggi l’articolo).

I due dipendenti, infatti, sono finiti nel mirino della Gendarmerie francese perché a bordo dell’autobus low cost diretto a Barcellona, c’erano dei presunti immigrati clandestini. I due autisti, Gabriele Giani e Mario Catani, erano partiti da Firenze per arrivare nella capitala catalana.

Al confine di Ventimiglia, intorno alle 2 di domenica, il bus è stato sottoposto ad un controllo: «Quando capita che vengono trovate persone con i documenti non in regola vengono fatte scendere e il bus prosegue» spiega Federico Crognaletti amministratore Flixbus.

Questa volta, invece, tutti sono stati scortati all’aeroporto di Nizza e sottoposti a controlli. Pure gli autisti che hanno dichiarato di essere stati portati in un ufficio, ammanettati e perquisiti. Una sola telefonata che, però, non hanno potuto fare.

Chiusi in celle separate i due colleghi non hanno potuto parlarsi, bere o mangiare: «I controlli al confine sono routine – continua Federico Crognaletti –, questa volta però si è andati oltre. Sono stati chiusi in gabbiotti e arrestati, lasciati senza cibo né acqua per dieci ore. Ho dovuto chiamare la Farnesina – il nostro Ministero degli Esteri – che devo dire, in maniera celere, mi ha messo in contatto con le autorità di Nizza per avere spiegazioni».

Accusati di aver favorito l’immigrazione clandestina, perché non si erano accorti che i documenti di alcuni passeggeri non erano validi: «Secondo i francesi i nostri autisti dovevano controllare i documenti e verificarne la regolarità. Tuttavia non hanno le competenze per farlo, questo spetta alle autorità al confine. Ora i due autisti sono ritornati a casa, nei loro confronti non c’è nessuna denuncia».

Questa notte un altro controllo al confine: «Stavolta si è trattato di un vero controllo di routine a cui gli autisti sono abituati».

(e.d.)

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