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JESI Fontana, danneggiate lastre del monumento

La lettera alla Soprintendenza e al Ministero della Cultura: «I Beni culturali non sono “barattabili” con denaro senza una riflessione partecipata dalla cittadinanza»

JESI, 27 aprile 2021 – Come cittadine e cittadini, tecnici, professionisti ed esponenti politici della città, abbiamo ritenuto doveroso sottoporre all’attenzione della Soprintendenza delle Marche e, per conoscenza, anche all’attenzione del Ministero della Cultura, quanto sta accadendo in merito allo smontaggio – spostamento – rimontaggio della fontana dei leoni da Piazza Federico II a Piazza della Repubblica.

In particolare abbiamo segnalato come ad oggi, a differenza di quanto previsto nell’iniziale parere della Soprintendenza (“contestualmente allo spostamento della fontana dovranno essere trasmesse alla scrivente idonee proposte di sistemazione definitiva delle due piazze interessate dai lavori”), non esistono progetti concreti di sistemazione delle due piazze coinvolte, nonostante i lavori di spostamento stiano proseguendo in modo inusualmente spedito.

Così come abbiamo evidenziato che durante l’esecuzione dei lavori si sono rotte e/o danneggiate alcune lastre del monumento in questione

Da parte nostra non possiamo conoscere le cause precise di tali rotture: se possano essere imputate alla eccessiva fretta o imperizia ovvero se siano da ricondurre ad una intrinseca fragilità dell’opera, non sufficientemente valutata al momento della presa in carico della decisione dello spostamento.

Ad ogni modo, abbiamo ritenuto doveroso far presente tale aspetto alla suddetta Soprintendenza, in virtù di quanto dallo stesso organo esplicitato nel parere fornito all’Amministrazione comunale, laddove scrive: “Tutte le operazioni di rimozione della statua dall’attuale collocazione a quella di Piazza della Repubblica dovranno essere eseguite sotto controllo archeologico da parte di archeologi professionisti appositamente incaricati da codesta committenza e sotto la direzione scientifica di questa Soprintendenza, e inoltre Modalità e metodologie delle suddette indagini saranno di volta in volta valutate dallo scrivente ufficio che si riserverà il diritto di fornire ulteriori indicazioni in corso d’opera e di chiedere, se necessario ai fini di tutela, successive modifiche al progetto.

Abbiamo infine sottolineato come qualsiasi intervento, di carattere urbanistico ed architettonico che comporti una modificazione sostanziale della percezione dello spazio vissuto e stratificato nel tempo, dovrebbe essere giustificato e ampiamente motivato dal punto di vista storico e artistico e le motivazioni connesse ad un qualsiasi intervento sul tessuto storico-monumentale di una città storica, qual è Jesi, andrebbero condivise dalla cittadinanza tutta senza divisioni.

Il rischio altrimenti è quello di produrre ferite aperte “di parte”, difficilmente sanabili nel tempo

Come si può pensare che questo intervento sia un mero spostamento di una fontana da una piazza ad un’altra (come fosse un targa commemorativa o una panchina) e non la modifica sostanziale delle due piazze simboliche e pertanto del fulcro del centro storico della città di Jesi, storicizzate nella conformazione attuale da oltre settanta anni?

I Beni culturali di una città non dovrebbero essere “barattabili” all’occorrenza in cambio di denaro senza una riflessione complessa e partecipata dalla cittadinanza tutta e tale questione, così come si è dipanata per volontà dell’attuale Amministrazione, ha assunto, inevitabilmente, una valenza di carattere etico e di rispetto dei principi democratici di fronte a dei Beni pubblici.

In virtù di quanto sopra esplicitato, abbiamo chiesto alla Soprintendenza di valutare e verificare, anche tramite una sospensione dei lavori, il rispetto di tutte le prescrizioni previste e di conoscere lo stato dell’arte ad oggi, durante il procedere dei lavori, anche rispetto alla supervisione di archeologi professionisti diretti dalla medesima Soprintendenza che dovrebbero essere al lavoro in stretto contatto con la Direzione lavori, data la delicatezza dell’operazione e l’importanza storica, artistica ed architettonica che le due piazze rivestono nella città di Jesi.

Arch. Diego Stronati, Ing. Massimo Belcecchi, Andrea Binci – Capogruppo gruppo consiliare comunale PD, Stefano Bornigia – Segretario PD Jesi, Agnese Santarelli – Consigliera Comunale Jesi in Comune /Lab. Sinistra, Filippo Cingolani – Presidente di Jesi in Comune, Claudia Lancioni – Consigliera Comunale M5S, Gabriele Fava, Andrea Antolini, Mirella Argentati, Gabriela Cantarini, Leonardo Ciuffolotti, Ero Giuliodori, Antonella Nicoletti, Roberto Vecci

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