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Cronaca

JESI Gli studenti delle superiori: «La “Dad” non è scuola»

«L’unico lato positivo sono le interrogazioni meno ansiogene ma spero di tornare a scuola presto», mancano il contatto con gli altri e la vita sociale

JESI, 6 gennaio 2021 – La comunicazione del governatore Francesco Acquaroli giustifica il rinvio dell’apertura delle scuole marchigiane al 31 gennaio, definito una «scelta obbligata», perché il rischio di ripiombare in zona rossa sarebbe troppo alto.

A farne le spese, ovviamente, i tanti studenti che hanno visto i propri compagni e docenti solo per poche settimane da quasi un anno a questa parte.

«C’è un po’ di confusione anche fra i coordinatori – ha commentato una studentessa del terzo anno al Liceo delle Scienze Umane Vittorio Emanuele II -.

Io e le mie compagne di classe preferiamo da un lato la didattica a distanza perché c’è più libertà e anche le verifiche sono più semplici, dall’altro però si studia meno e si rimane indietro e manca il contatto con gli altri studenti e la vita sociale. Non vedo i miei compagni dalle prime settimane di settembre».

«Le videolezioni sono più difficili da seguire, ci si distrae troppo facilmente ed è complicato concentrarsi -ha detto uno studente del secondo anno all’Istituto Agrario di Pianello-. Io sono andato a scuola un paio di giorni a dicembre, è stata data la possibilità di usufruire delle aule aperte a chi aveva problemi di connessione su prenotazione.

Eravamo quattro in classe, alcuni docenti tenevano le videolezioni da scuola quindi per noi è stata una lezione in presenza.

Fare (video)lezione insieme ci ha consentito di stare più sul pezzo, di ascoltare di più e di stare in compagnia. La dad non è scuola, le verifiche su Google Classroom non sono verifiche. L’unico lato positivo sono le interrogazioni, meno ansiogene dall’ambiente della propria stanza. Spero di tornare a scuola presto».

Idee chiare anche per una studentessa del quarto anno del Cuppari: «Aprire le scuole il 7 sarebbe stata sicuramente una scelta prematura. Non bisogna abbassare la guardia, quindi sono d’accordo con l’apertura posticipata al 31. Nonostante la didattica a distanza non abbia la stessa efficacia di quella in presenza e il contatto con i compagni renda il tutto più piacevole, in questo momento la chiusura delle scuole è la scelta migliore». [nk_awb awb_type=”image” awb_image=”291936″ awb_image_size=”full” awb_image_background_size=”contain” awb_image_background_position=”50% 50%” awb_parallax=”scroll” awb_parallax_speed=”0.5″ awb_parallax_mobile=”true” awb_styles=” padding-top: 150px; padding-bottom: 150px;” link=”http://www.caprariauto.it” linkdest=”_blank” awb_class=”caprari”][/nk_awb]

«Penso che sia un’ottima cosa – il pensiero di una studentessa al quarto anno dello Scientifico – aver prolungato la didattica a distanza. A casa sono più rilassata e riesco a seguire bene le lezioni, anche se, ovviamente, manca lo stare in classe con i compagni».

Elisa Ortolani

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