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Cronaca

Jesi Gmg a Lisbona, esperienza per riscoprire la “mondialità” perduta

Don Federico Rango: «Siamo tornati a casa stanchi ma entusiasti, pronti ad affrontare nuovi percorsi e a ripartire con la vita»

Jesi – Sono ritornati con la gioia nel cuore e un’esperienza indimenticabile da raccontare i quaranta ragazzi partiti alla volta di Lisbona per la Giornata mondiale della Gioventù, dopo aver ricevuto la benedizione del vescovo Gerardo Rocconi.

Ad accompagnarli due parroci jesini, don Emanuele Contadini e don Federico Rango.

L’ultima GmG fatta in Europa fu nel 2016 indetta in occasione del Giubileo straordinario della misericordia, a Cracovia, in Polonia, terra nativa di Papa Giovanni Paolo II, fondatore e patrono delle giornate mondiali della gioventù, poi nel 2019, ma in pochissimi avevano partecipato a quella edizione tenutasi a Panama a causa del covid.

Questa edizione è stata quasi una rinascita, i giovani nella fascia di età compresa da 16 e i 25 anni non conoscevano questa esperienza, per molti è stata la prima volta, «quasi una ripartenza anche per il gruppo diocesano che ha dovuto rispiegare molte cose ai partecipanti prima della partenza, un’esperienza che accende l’entusiasmo e il cuore di chi partecipa, il primo evento mondiale dopo il covid – racconta don Federico Rango -. Questo ha fatto sì che la prima cosa che abbiamo registrato sia stato l’impatto emotivo ed emozionale fortissimo in chi si è trovato immerso in una folla di oltre un milione di persone, in special modo la notte della veglia dove se ne sono stimate un milione e mezzo».

I ragazzi jesini erano in una zona che si trova alla foce del Tago, il fiume che attraversa Lisbona, «c’era il ponte dell’autostrada, dal quale era possibile vedere la massa umana e i ragazzi hanno girato per tutta la notte nel tentativo di poter vedere tutto e non perdere nemmeno un attimo».

Un’esperienza unica, foto, selfie, firme sulle bandiere, hanno permesso ai giovani jesini di riscoprire una mondialità «e la cosa più bella è che questa mondialità l’hanno ritrovata attraverso la fede in Gesù e il rapporto con Dio, da qui nasce la voglia di celebrare insieme la vita», sottolinea don Federico.

Don Emanuele Contadini e don Federico Rango a Lisbona

L’esperienza della Giornata Mondiale della Gioventù è stata caratterizzata da bei momenti condivisi con i ragazzi della diocesi di Senigallia, curata dalla pastorale giovanile, per molti è stata un’esperienza per riscoprire la propria fede.

«Un modo di fare Chiesa che i giovani amano, perché si sentono al centro dell’attenzione, con proposte adatte a loro, come il prete dj che ci dava la sveglia all’alba, i ragazzi si aspettano non semplicemente che la Chiesa li comprenda, ma che li aiuti seriamente ad andare in profondità nelle cose. Siamo tornati a casa stanchi – sottolinea don Federico – ma entusiasti, pronti ad affrontare nuovi percorsi e a ripartire con la vita».

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