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Cronaca

JESI LA VICENDA BANCA MARCHE A “MI MANDA RAI 3” E I PICCOLI AZIONISTI SI COSTITUISCONO PARTE CIVILE

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Promosso da Cittadinanzattiva, al palazzo dei convegni si è tenuto un incontro: “Situazione Banca Marche, facciamo il punto”

JESI, 2 dicembre 2015 –  L’antipasto è stato servito in mattinata, ieri  1 dicembre, quando di fronte all’entrata di Nuova Banca Marche di corso Matteotti, una troupe di Rai 3, con la giornalista Francesca Pietrobelli, raccoglieva  pareri e lamentele in merito agli ultimi fatti che hanno sancito la fine del vecchio istituto di credito. Con tutte le conseguenze che conosciamo. Le interviste andranno in onda giovedì mattina, 3 dicembre, dalle ore 10 alle 11 nel corso del programma “Mi manda Rai 3”, con ospiti in studio .

Promosso da Cittadinanzattiva, poi, nel pomeriggio, si è tenuto,  al palazzo dei convegni , a un passo dalla suddetta sede della  banca, un incontro che di per sé già era tutto un programma: “Situazione Banca Marche, facciamo il punto”.

Lo tsunami che ha travolto l’istituto di credito è storia di oggi, con i tanti piccoli azionisti – e obbligazionisti  subordinati  –  messi in ginocchio dall’azzeramento totale del valore nominale delle loro azioni,  e con le conseguenti levate di scudi all’indomani del decreto legislativo 180 entrato in vigore pochi giorni fa.

Relatori, l’avv. Giancarlo Catani,  consulente dell’associazione,  l’avv. Monica Mancini, segretaria regionale e il prof. Luca Barchiesi, ordinario di Diritto bancario e dei mercati finanziari all’università di Macerata.

Relatori, l’avv. Giancarlo Catani, consulente dell’associazione, l’avv. Monica Mancini, segretaria regionale e il prof. Luca Barchiesi, ordinario di Diritto bancario e dei mercati finanziari all’università di Macerata

Relatori, l’avv. Giancarlo Catani, consulente dell’associazione, l’avv. Monica Mancini, segretaria regionale e il prof. Luca Barchiesi, ordinario di Diritto bancario e dei mercati finanziari all’università di Macerata

In sala, ovviamente, quanti hanno subito sulla propria pelle e nelle proprie tasche il tracollo, soprattutto per capire, in un momento non solo di rabbia ma anche di stordimento, quali passi sia necessario fare per avere, seppur timida, una speranza di rientrare almeno in parte di quanto perso.

Due le ipotesi emerse – come ha sottolineato l’avv. Catani – al di là della storia relativa alla vicenda e del successivo confronto. Vale a dire la strada della costituzione di parte civile nel processo penale a carico degli amministratori inquisiti, in repertorio per marzo-aprile  del 2016, e l’intervento nell’azione civile in corso davanti al tribunale di Ancona, promossa dalla stessa Banca Marche, che come istituto ha anch’essa subito un danno rilevante. Questa ipotesi, però, con tempi strettissimi, prima del 15 dicembre.

Attraverso le associazioni i singoli possono procedere con le loro azioni legali, anche se cumulative. In sostanza, non essendo gli azionisti consumatori, non possono aggregarsi.

Tutto il resto – ha rilevato l’avv. Monica Mancini -, come i ricorsi al Tar, sulla legittimità costituzionale, contro la Banca d’Italia, sono azioni da approfondire in seguito. La materia, infatti, è complessa e non lascerebbe molti margini, attualmente. Anche perché «siamo di fronte – ha spiegato il prof. Barchiesi – a una norma di attuazione di una direttiva comunitaria che ha introdotto una procedura di soluzione che è del tutto nuova».

Attraverso le associazioni i singoli possono procedere con le loro azioni legali, anche se cumulative. In sostanza, non essendo gli azionisti consumatori, non possono aggregarsi

Attraverso le associazioni i singoli possono procedere con le loro azioni legali, anche se cumulative. In sostanza, non essendo gli azionisti consumatori, non possono aggregarsi

Prima che passino i 60 giorni necessari affinché il decreto sia convertito in legge «è necessario intervenire dal punto di vista politico perché  è stato blindato nella manovra finanziaria e per poter emendare occorre una forte volontà politica». Da nessuna parte, infatti, è scritto che questo decreto  non si possa rivedere.

All’assemblea erano anche presenti il consigliere regionale M5S Romina Pergolesi, i consiglieri comunali M5S Massimo Gianangeli, del Pd Francesco Rossetti, di Insieme civico Marco Giampaoletti, di JesiAmo Paola Lenti e il coordinatore cittadino di Fi, Massimiliano Lucaboni.

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