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Cronaca

JESI Liguori: «Cure domiciliari o rischio di un ospedale interamente Covid»

Il coordinatore del Tribunale del malato: evitare il ricorso sistematico al pronto soccorso con il successivo intasamento dei reparti

JESI, 16 marzo 2021 Appello da parte del coordinatore del Tribunale per i diritti del malato, Pasquale Liguori, ai medici di famiglia «sulla necessità imprescindibile di curare a domicilio, in maniera precoce, i pazienti con sintomatologia da covid per evitare che gli stessi vadano al pronto soccorso, intasando i reparti del Carlo Urbani“, ormai allo stremo, con il rischio concreto di farlo divenire presto un ospedale interamente covid» .

Pasquale Liguori

Una situazione complessa quella del nosocomio jesino – e lo si sapeva da tempo – che Liguori fotografa. «I ricoveri nei reparti semintensivi sono arrivati a 76, mentre in pronto soccorso ve ne sono una ventina in attesa di essere dirottati lì.

In tutto questo siamo in attesa di essere convocati dall’assessore regionale alla salute al quale abbiamo indirizzato lo scorso 8 marzo una richiesta di incontro a cui porteremo il Presidente del Comitato terapie cure domiciliari, l’avvocato Grimaldi e il suo staff, i quali proporranno di far adottare alla Regione il protocollo di cure domiciliari che ormai da tempo sta curando a domicilio centinaia di pazienti con sintomatologia da covid».

Occasione questa volta anche per illustrare la proposta «di attivare, come già avviene in altre regioni, un ambulatorio Usca con sede distrettuale che possa eseguire accertamenti diagnostici (Ecg, eco toraciche, analisi del sangue) mirati a una diagnosi precoce che possa evitare il ricovero ospedaliero, ma anche a  fornire un supporto psicologico ai pazienti che ne hanno bisogno.

Abbiamo pertanto, nella giornata di ieri, sollecitato l’assessore Saltamartini per l’incontro richiesto, auspicando che ci riceva quanto prima e soprattutto che possa condividere queste nostre proposte».

(e.d.)

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