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VIRUS Comitato Terapia Domiciliare Covid: nuova speranza nella pandemia

Claudia Lancioni consigliera del MoVimento 5 Stelle di Jesi e l’avvocato Erich Grimaldi del Foro di Napoli illustrano il progetto

JESI, 15 marzo 2021 – Negli ultimi tempi, grazie ad un’infermiera fidata, ho appreso dell’esistenza del Comitato Terapia Domiciliare Covid e ho avuto l’opportunità di conoscere il suo fondatore e presidente, l’avvocato Erich Grimaldi

Claudia Lancioni

La necessità è nata dalla sempre maggior consapevolezza –sia personale che scientifica – di come intervenire tempestivamente in caso di contagio sia fondamentale. Purtroppo, però, in questa fase di nuova emergenza le Usca (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) nonostante lo spasmodico lavoro sul territorio non riescono ad intervenire quanto necessario, principalmente a causa di mancanza di personale sanitario alla quale la Regione e l’Asur non hanno mai sopperito nonostante gli appelli e proclami pubblici

In questa realtà si inserisce, quindi, il Comitato Assistenza Domiciliare Covid che, ad oggi, conta 190 mila iscritti. Promuove, infatti, l’utilità e l’intervento tempestivo grazie al quale si può arrivare a prevenire l’aggravarsi della patologia, scongiurando quindi il ricorso al ricovero ospedaliero – con tutto quello che comporta a livello di sovraccarico delle nostre strutture ospedaliere-. Tutto questo è realtà grazie all’avvocato Erich Grimaldi che ha velocemente punti di contatto e un sito internet terpiadomiciliarecovid19.org, con medici esperti in prima linea, in tutto il territorio nazionale.

L’avvocato Grimaldi

Il personale coinvolto nel Comitato, tutto personale che fa comunque parte del Ssn o liberi professionisti che hanno scelto in scienza e coscienza di fornire il loro supporto gratuito al territorio, contatta chi fa richiesta e lo indirizza al medico di riferimento che li contatta in privato, con successiva video chiamata, onde assisterlo a distanza.  I medici del Comitato seguono l’intera fase della malattia sino alla cessazione della positività dal virus del paziente, cercando sempre una collaborazione ed un confronto con il medico curante, supportandolo, e affiancando l’intervento delle Usca.

Così facendo si riavvicina il paziente, che spesso bombardato da una informazione disorientante è a credere che un tampone positivo sia una condanna a morte certa, a quei contatti umani oramai disgregati dal virus e questo si traduce, nel concreto, ad una rinascita di quei sentimenti di fratellanza, di partecipazione e di solidarietà che rappresentano le basi portanti della nostra umanità.

Ci tengo a precisare che Il Comitato conta un consiglio scientifico, formato da medici e professori universitari, che hanno sollecitato ad Aifa e Ministero della Salute la sperimentazione di alcuni farmaci, come ivermectina e colchicina, utilizzati con successo – durante la fase iniziale del contagio – in altri Paesi. Da ultimo ha invitato e sollecitato il centro trasfusionale sangue e le singole Regioni ad una raccolta più adeguata e capillare del plasma iperimmune, invitando, nel contempo, i nosocomi a utilizzarlo nei primi giorni dal ricovero nei reparti di degenza.

Sul lato operativo lo schema di terapia domiciliare precoce è stato formalizzato da oltre 200 medici dei territori e specialisti, secondo le proprie evidenze ed esperienze, ed è stato condiviso anche negli Stati Uniti ed è stato richiesto da medici di diverse nazioni. Finalmente anche l’informazione pubblica, sia nazionale che regionale, ha dato voce all’avv. Grimaldi ed ha portato a conoscenza dei cittadini l’esistenza del Comitato.

Grimaldi si auspica «che questo governo prenda seriamente in considerazione la proposta presentata del Comitato di inserire il prof. Cavanna nel comitato tecnico scientifico perché significherebbe portare al tavolo dei tecnici il contributo di una persona che rappresenta il lavoro di centinaia di colleghi, con risultati straordinari, una persona pronta a fornire il proprio vissuto e la propria esperienza al Paese, con riferimento sia alla medicina territoriale che a quella ospedaliera».

Per concludere voglio ribadire un punto cardine dell’avv. Grimaldi e dell’operato del Comitato: tutto quello che viene fatto da lui in primis e tutti i membri di Terapia Domiciliare Covid è a titolo completamente gratuito: «Tutti quelli che collaborano in questo grande progetto di solidarietà lo fanno con lo spirito di voler uscire tutti quanti e quanto prima dall’emergenza. Questa cosa è nobilissima ma allo tesso tempo gravissima in un Paese dove tutti paghiamo le tasse. È impensabile dover affrontare un’emergenza sanitaria con i cittadini che devono affrontare il covid attraverso i social organizzandosi da soli. Per via del sovraffollamento degli ospedali e dell’immenso carico di lavoro piombato sulle spalle dei medici di base, le persone si sono sentite abbandonate, impaurite, con l’ansia, in preda al panico. È qui che la società civile ha colmato i vuoti delle istituzioni.

Claudia Lancioni

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