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Jesi L’incontro in Comune tra religioni nel segno della pace

Momento per ritrovarsi insieme nello spirito del Natale, occasione di condivisione importante e di riflessione in un luogo simbolo per tutti

Jesi – Si è svolto ieri mattina, nella sala consiliare del Comune, l’ormai tradizionale incontro tra confessioni religiose alla presenza del vicesindaco Samuele Animali, dell’assessore delle politiche per la pace Loretta Fabrizi, del comandante della Polizia Locale, Cristian Lupidi, del dirigente all’Urbanistica, Simone Messersì, Barbara Calcagni dirigente Lavori Pubblici, Mauro Torelli, dirigente Area Servizi al cittadino, dei dipendenti comunali e alcuni consiglieri e assessori, del vescovo don Gerardo Rocconi, del direttore della Caritas, Marco D’Aurizio e dei rappresentanti delle varie confessioni, don Pablo, per i cattolici ucraini, Jonathan Breci e Miche Abiusi, in rappresentanza della chiesa avventista e Alam Robiul, per il centro culturale islamico Al Huda,

Un bel momento per ritrovarsi insieme nello spirito del Natale, un’occasione di condivisione importante e di riflessione in un luogo simbolo per tutti, come ha sottolineato il vicesindaco.

«In questo periodo particolare siamo portati ad avere una pausa rispetto al tran tran di tutti i giorni, una pausa da recare a noi stessi alle nostre famiglie, fermarci per capire cosa è veramente importante nelle nostre vite», con queste parole Samuele Animali ha introdotto l’incontro.

Samuele Animali
ALAM ROBIUL
Alam Robiul, Centro Islamico Al Huda
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Don Gerardo Rocconi ha sottolineato l’importanza del momento, uno scambio di auguri e di amicizia, sottolineando come ognuno abbia la sua fede e le sue convinzioni, ma tutte hanno anche un elemento comune «il volere la pace, tutti siamo convinti che in nome di Dio non si può ammazzare nessuno».

Riconciliazione e pace, il messaggio lanciato dal vescovo.

Samuele Animali, don Gerardo Rocconi

«Tutti dovremmo essere operatori di pace», ha sottolineato Marco D’Aurizio, direttore della Caritas diocesana, mettendo in luce la fortissima collaborazione con le istituzioni, e quanto questa sia importante per permettere di programmare e portare avanti progetti per il bene della comunità.

Ha anche elencato questi progetti che nel corso dell’anno la Caritas ha realizzato, come il riuso di materiale, la grande scommessa delle comunità energetiche rinnovabili, il recupero delle eccedenze alimentari, l’accoglienza di 150 ucraini sostenuti insieme alla diocesi di Jesi.

Marco D’Aurizio, direttore della Caritas diocesana

In rappresentanza dei cattolici ucraini, don Pablo, che sta svolgendo il suo servizio nelle diocesi di Senigallia, Fano e Jesi, ha ringraziato per le tante iniziative svolte nel segno della pace anche prima del suo arrivo, «spero che potremo collaborare tutti insieme per costruire la pace, come auspica il vescosco don Gerardo».

Don Pablo, Cattolici Ucraini

Jonathan Bresci in rappresentanza della chiesa avventista ha voluto rappresentare come «al di là delle religioni, il Natale rappresenta la presenza di Dio, la pace è possibile solo se si è presenti, il coraggio e lo sforzo di provare a esserci può scardinare quel muro di separazione, dobbiamo tentare azioni che tendono alla pace».

Jonathan Breci, chiesa Avventista

Alam Robiul, in rappresentanza del centro islamico Al Huda ha ricordato come la pace possa dipendere da ognuno di noi, e come solo il rispetto, ognuno per la propria religione, possa portare alla pace.

ALAM ROBIUL
Alam Robiul, Centro Islamico Al Huda

«Se ci fosse una scienza della pace – ha poi detto l’assessora Loretta Fabrizi nei saluti finali – non saremmo qui a discutere per la pace del mondo, tutti voi, tutti noi, siamo impegnati a costruire un mondo di pace».

L’assessora Loretta Fabrizi

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