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Jesi Nicolò Govoni apre la mostra evento “Jesi e il ‘900 verso il 2050”

Incontro molto partecipato a Palazzo dei Convegni con il fondatore dell’associazione “Still I Rise” alla presenza di ragazzi e ragazze della Scuola secondaria di primo grado Federico II

Jesi – A Palazzo dei Convegni, nel pomeriggio di ieri, 3 aprile, si è tenuto un partecipato incontro con Nicolò Govoni, fondatore dell’associazione Still I Rise, nonché scrittore di molteplici romanzi, l’ultimo dei quali Altrove .

L’evento, promosso dalla Fondazione Gabriele Cardinaletti nella prima settimana della mostra evento Jesi e il ‘900 verso il 2050 – le farfalle arriveranno, ha visto la presenza attiva di ragazzi e ragazze della scuola secondaria di primo grado Federico II, che hanno contribuito con la loro musica, eseguendo alcuni brani.

Ma il loro coinvolgimento non si è limitato alla performance musicale: sono stati presentati come un simbolo tangibile di integrazione, frutto della collaborazione tra genitori, ragazzi e la comunità locale.




Andrea Cardinaletti, presidente della Fondazione intitolata al fratello, ha sottolineato l’importanza di Still I Rise come una sorta di faro per la nostra società contemporanea. L’idea di inclusione è stata enfatizzata, con l’obiettivo di aggregare chiunque voglia contribuire a un mondo migliore.

Il sindaco di Jesi, Lorenzo Fiordelmondo, ha evidenziato il messaggio di novità promosso da Still I Rise, che agisce cambiando il mondo un bambino alla volta.

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Tra il pubblico, il vicesindaco Samuele Animali e i referenti dell’associazione Still I Rise, da Claudia Cantamessa a tutto il suo staff, che hanno allestito la mostra Through our Eyes visitabile fino al 14 aprile, in Corso Matteotti.

Il giornalista Giovanni Filosa ha intervistato Govoni, soffermandosi in particolare sulla sua storia personale e sul progetto Still I Rise.

Destinato a una carriera di inscatolatore di merendine, Govoni ha condiviso il suo percorso di trasformazione, attribuendo un ruolo cruciale alla sua insegnante di italiano, Nicoletta, che ha visto in lui una scintilla di potenziale nonostante il suo passato turbolento al liceo.

A 19 anni, spinto dal desiderio di fuggire dai fallimenti accumulati, decise di intraprendere un viaggio in India, dove è rimasto per quattro anni, traendo ispirazione e un senso di utilità dalla sua esperienza. È qui che ha fondato il progetto Still I Rise, che mira a fornire un’educazione di eccellenza ai bambini più vulnerabili del mondo, promuovendo l’empatia e la leadership positiva.

Si è poi esplorato il funzionamento delle scuole Still I Rise in diversi Paesi, che offrono un percorso di otto anni culminante nel baccalaureato internazionale. Scuole come luoghi di informalità e autonomia, dove l’insegnante non è un protagonista ma un facilitatore del processo di apprendimento.

Parlando del suo libro più recente, Altrove, Govoni ha esaminato il tema dell’indifferenza e il suo impatto sulla società contemporanea, sottolineando come l’essere umano sia intrinsecamente incline alla solidarietà, nonostante gli insegnamenti contrari della cultura dominante.

L’incontro si è rivelato un’occasione preziosa per riflettere sul potenziale trasformativo dell’istruzione e sull’importanza di promuovere l’empatia e la solidarietà in un mondo sempre più interconnesso.

Alla termine del convegno l’inaugurazione ufficiale della mostra: tutti i ragazzini che al mattino erano stati protagonisti in Comune, si sono stretti insieme e hanno formato una scritta, stampata sulle loro magliette, che recitava: le farfalle arriveranno.

A quel punto, dopo l’introduzione di un emozionato presidente della Fondazione, le interviste di rito del giornalista Andrea Carloni con il sindaco Fiordelmondo, il vice sindaco Samuele Animali e la straordinaria atleta Elisabeth Egharewba, insieme a Silvana Pazzagli ed Alessio Abraham, da cui tutto è partito.

Dopo un taglio del nastro a più mani, uno sciame impressionante di gente comune, addetti ai lavori e bambini, ha invaso i locali della mostra.

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