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Cronaca

JESI PRONTO SOCCORSO NEL CAOS, 40 PERSONE IN ATTESA: LIGUORI (TDM) MINACCIA IL RICORSO ALLE VIE LEGALI

JESI, 3 gennaio 2017 – Anno nuovo, problemi vecchi. Al Pronto Soccorso ieri mattina (2 gennaio) 40 persone erano in attesa della visita.  Ancora una volta ad alzare la voce sulla drammatica situazione al “Carlo Urbani” è il Tribunale per i Diritti del Malato (TDM) che appunta in una nota segnala il grave episodio: “Ieri mattina erano in attesa 40 persone, in serata ve ne erano 36 mentre ci si avvicinava al turno di notte con un solo medico in attività, con tutte le conseguenze del caso”. Una denuncia, quella presentata dal Presidente del TDM, Dr. Pasquale Liguori, che si aggiunge alle tante altre partite dalla stessa fonte, da personaggi delle istituzioni locali, dai cittadini arrabbiati per questo modo di gestire uno dei diritti primari dell’uomo, la salute pubblica. E proprio su quest’ultimo aspetto poggia la denuncia di Liguori che fa riferimento al “caso dell’uomo deceduto dopo ore di attesa su una barella”.

Una situazione drammatica, quella del Pronto Soccorso cittadino, sia per chi, suo malgrado, è costretta a subirla e chi, per scelta professionale, ci si trova coinvolto (leggesi medici e personale sanitario). “Ma la direzione dell’Area Vasta dice che attende l’esito del concorso bandito che a nostro avviso – si legge ancora nella nota del TDM – porterà personale al Pronto Soccorso non prima di un mese. Noi diciamo che non si può e non si deve attendere oltre, ci troviamo in piena epidemia influenzale, ma anche con il rischio meningite di cui ogni tanto si sente parlare e per il quale siamo davvero preoccupati, visti anche gli spazi risicati del Pronto Soccorso nel caso si dovessero presentare casi sospetti”. Già, Liguori punta l’attenzione dei responsabili della sanità locale su un fenomeno che sta preoccupando molte aree geografiche della nostra Italia; una attenzione sia sul piano strettamente medico, così come dal punto di vista dell’accoglienza di soggetti colpiti da patologie così importanti. Per alleviare almeno in parte le difficoltà esistenti al Pronto Soccorso il Presidente del TDM rinnova l’invito alla Direzione, con l’accordo delle organizzazioni sindacali, “a utilizzare i medici del 118, ma anche a spostare medici da altre strutture dell’Area Vasta, in ultima analisi (viste le carenze organiche delle Unità Operative) chiamare a turni aggiuntivi anche i medici delle Unità Operative del Carlo Urbani, ovviamente – sottolinea – retribuendoli, e tutto questo in via temporanea in attesa di rinforzi”.

Conclude Liguori: “Ci troviamo di fronte ad una emergenza nell’emergenza e pertanto, qualora tutto restasse così, valuteremo il ricorso alle vie legali in quanto a nostro avviso, nella fattispecie in questione, si può ravvisare il reato di interruzione di pubblico servizio; vi sono infatti sentenze della Cassazione che hanno configurato tale reato anche senza la concreta cessazione dell’attività, in presenza di un mancato servizio tempestivo, ordinato ed efficiente”.

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