Segui QdM Notizie

Cronaca

Jesi Quel biglietto per Santiago di Compostela nel cassetto da tre anni

Il pellegrinaggio di don Federico Rango e il gruppo scout Fse Jesi1: punto di partenza per ricominciare a “far strada per bene

di Cristiana Loccioni

Jesi, 1 settembre 2022 – Il covid aveva spezzato il sogno tre anni fa, raggiungere Santiago di Compostela, da sempre meta di secolare pellegrinaggio.

Guidato da don Federico Rango, 31enne vice parroco della parrocchia di San Sebastiano e di Santa Maria del Piano, il gruppo scout Fse Jesi1 con la capofuoco Chiara Rossetti, l’anima dell’organizzazione, è partito il 23 agosto e rientrato martedì 30, due giorni fa, raggiungendo la meta domenica 28 agosto dopo cinque giorni di cammino.

Cammino iniziato da Sarria, a 117,3 km da Santiago, con una media di 20-25 km al giorno, e una tappa di 31 km, percorsi 120 km.

Hanno ripreso in mano quel biglietto perché «ci piaceva pensare che fosse proprio questo viaggio il punto di ripartenza per ricominciare a “far strada per bene“», commenta don Federico, aggiungendo con il suo immancabile sorriso: «Anche perché il biglietto era pagato ma questa è un’altra storia».

Don Federico reduce insieme a tre amici da un altro camminare, “La Via degli Dei“ , 130 km di percorso, da Bologna a Firenze lungo i sentieri dell’Appennino, insieme al gruppo scout è ripartito per percorrerne altri 117, quelli necessari a ricevere l’attestato, insieme a Marta la capodistretto, Chiara la capofuoco e 13 ragazze di età compresa fra i 17 ai 21 anni.

Una grande soddisfazione.

«Certo le difficoltà non sono mancate, date anche dalla stanchezza che si accumulava giorno dopo giorno, sveglia alle 5.30, si pregava, e la sera celebravamo messa, – racconta il giovane sacerdote -. Oltre all’emozione di aver accompagnato delle ragazze alla partenza, cioè la conclusione del percorso scout iniziato alle elementari, porto con me l’immagine di una carovana di volontari che hanno fatto fare il pellegrinaggio a giovani e meno giovani con handicap e disabilità in sedia a rotelle: il loro passaggio è stato accolto con festa e applausi, i loro sguardi e sorrisi impagabili».

«Abbiamo preso la Compostela, l’attestato di pellegrinaggio, e visitato la tomba dell’apostolo Giacomo, un’emozione grandissima, che si è aggiunta alla commozione dell’arrivo in cattedrale, per strada tanti incontri e tanta gente: si condivide il motivo del proprio pellegrinaggio, ci si scambia esperienze di vita e aneddoti, si suda e si fatica insieme sulle salite».

santiago14
santiago13
santiago12
santiago11
santiago10
santiago9
santiago8
santiago7
santiago6
santiago5
santiago4
santiago3
santiago15
santiago2
santiago1
santiago0
previous arrow
next arrow
Shadow

«Alcuni vengono in pellegrinaggio per moda – dice don Federico – altri hanno pesi e motivi importanti che li spingono: li si porta un po’ insieme. Ci si capisce nonostante le lingue differenti e ci si fida gli uni degli altri, e questo credo sia un grande messaggio di vita».

©riproduzione riservata

Leggi anche

News