Segui QdM Notizie
;

Attualità

JESI Riapertura ristoranti, meno coperti più preoccupazioni

Nel frattempo l’ultimo decreto di Ceriscioli permette la vendita di cibo da asporto, cercando di mitigare gli effetti del lockdown

JESI, 28 aprile 2020 – L’ultimo decreto del presidente della Regione Luca Ceriscioli consente da ieri la vendita di cibo da asporto da parte degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande.

Un piccolo passo avanti rispetto a quello che è avvenuto finora, dato che la maggior parte dei ristoranti si era già attrezzata per la consegna a domicilio. La riapertura è stata programmata, come noto, per giugno.

«Abbiamo già distanziato i tavoli in vista di giugno – spiega Ali Ibrahim, proprietario del ristorante Dejavu -, sanificato tutto il locale e preparato il gel igienizzante. Il personale lavora da tempo con mascherine e guanti. Con questi accorgimenti, saranno utilizzabili 12 tavoli rispetto ai 26 che abbiamo in condizioni normali».

«Ora che i clienti possono venire a ritirare i pasti faremo in modo di sfruttare i due ingressi, facendo attendere le persone fuori».

Marco Ferrante, titolare del ristorante Orange, ci spiega la condizione del suo locale di via Marco Polo.

«È una situazione delicata, facevamo già consegne di primi, secondi e pizze a domicilio, ma in generale non si lavora. Rischiamo di creare disoccupazione, già quasi tutto il personale è in cassa integrazione. Speriamo in un aiuto statale che favorisca la ripresa, perché le spese sono le stesse ma gli incassi sono ridotti al minimo».

«Quanto alla riapertura di giugno, il locale è già pronto da febbraio, da prima del lockdown: avevamo già distanziato i tavoli portando il massimo di coperti da 180 a 50. Spariranno i menù, che saranno scritti sulle tovagliette monouso. Il personale continuerà a lavorare con guanti e mascherine, sono già presenti gel igienizzanti all’ingresso, in bagno, in cucina e alla cassa-bar».

(e.o.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

News