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Jesi Sanità: «Soluzioni estemporanee per le emergenze del “Carlo Urbani”»

L’Associazione culturale cristiana Dignità e Lavoro: «Chiediamo un confronto al governatore Acquaroli e attenzione dai candidati Sindaci di Jesi e Fabriano»

Jesi, 7 maggio 2022Dispiace, e ci rammarica molto l’atteggiamento dell’assessore Saltamartini e del direttore generale Asur Marche, Nadia Storti, che oltre a presentare soluzioni estemporanee per l’emergenza/urgenza del presidio “Carlo Urbani” di Jesi e l’intero sistema di emergenza urgenza dell’Av2, abbiano avuto una coda polemica nei confronti di chi, a loro dire, “fa allarmismo pericoloso per la cittadinanza e gli operatori stessi”.

Franco Iantosca, Comitato difesa ospedale, Pasquale Liguori, Tribunale del Malato, Valentino Tesei e Francesco Freddi dell’associazione Dignità e Lavoro

Tale polemica è chiaramente rivolta sia a certa stampa, rea di darci spazio, sia al mondo delle associazioni di volontariato che difendono con passione la cittadinanza e gli operatori sanitari dalle evidenti criticità manifestate dall’attuale situazione in cui versa la nostra sanità locale e regionale per l’Area vasta 2.

Non ci sembra corretto attaccare associazioni che si prodigano nella difesa della dignità della persona, a partire dalla tutela malati e delle fragilità tutte che, come nel caso del Tribunale del Malato Jesi e dell’Associazione dei medici per la difesa dell’ospedale “Carlo Urbani” di Jesi, hanno maturato un’esperienza decennale, mettendoci la faccia e il proprio prestigio.

Come portatori di interessi pubblici, quali associazioni operanti nel campo delle tutele, abbiamo richiesto da tempo un confronto con le istituzioni regionali e locali, per dare
risposte concrete e qualificate alle carenze della Sanità locale e regionale, diventate di pubblico dominio.

Ad oggi, nulla si è fatto di concreto, da parte Asur Marche, in primis, e istituzionale, se non arrivare, forzatamente a dover fare una conferenza stampa con cui liquidare come normale, una situazione di fatto sfuggita di mano, nonostante l’impegno e l’abnegazione degli operatori sanitari coinvolti, e sotto gli occhi di tutti i cittadini, trovandoci paradossalmente, come associazioni di tutela, tacciati di procurare allarmismo.

Per quanto esposto non capiamo come mai alla recente conferenza stampa che ha visto l’assessore Saltamartini e la direzione generale Asur Marche presentare un piano per la gestione delle Emergenza/Urgenza del presidio ospedaliero “Carlo Urbani” non siano state invitate le associazioni interessate per un confronto onesto e trasparente.

Riteniamo paradossale e contradditorio, inoltre, che siano state presentate dall’assessore e dal direttore generale Asur, soluzioni per rispondere alla situazione del pronto soccorso del “Carlo Urbani” di Jesi, laddove non si riconoscano criticità gestionali e funzionali, che sono ben note agli operatori interessati e a tutta la popolazione utente della Vallesina. Nel merito delle soluzioni presentate abbiamo molte perplessità e preoccupazioni, perché parlare di prestazioni aggiuntive di medici già impegnati in reparti e/o addirittura paventare l’uso di strumenti autoritativi per disporre un supplemento di attività dai medici, e immaginiamo anche dagli infermieri e dagli Oss, per il rischio stress lavoro, correlato riguardo a detto personale e di rimando alla qualità delle prestazioni erogate.

Non si può sempre adagiarsi sulla buona volontà e abnegazione del personale sanitario, continuando a chiedergli sacrifici a scapito dei di tempi di vita familiare. Nel protocollo d’intesa stipulato dall’Associazione cristiana di tutela dignità e lavoro e il Tribunale del Malato di Jesi con la condivisione dell’Associazione dei medici per la Difesa dello’spedale “Carlo Urbani” di Jesi, quali associazioni di tutela qualificate, richiamavamo l’attenzione ad attuare soluzioni sistematiche e non emergenziali, a spot. Il problema del pronto soccorso di Jesi come, poi degli altri, dei presidi presenti nell’Area Vasta 2, va affrontato partendo anche da una riqualificazione delle prestazioni dei Medici di base, della Specialistica territoriale e dell’Assistenza domiciliare e reinvestendo risorse a bilancio improduttive.

Chiediamo dunque, al Governatore della Regione Marche, un confronto quale parte attiva, che metta al centro della discussione, la rimodulazione della cospicua spesa sanitaria pubblica, che ricordiamo assorbire ben oltre l’80% del bilancio regionale, in maniera efficiente, tutelando e dando attuazione alle disposizioni in materia di prevenzione e tutela della salute degli operatori sanitari e dei cittadini tutti. Crediamo che sia ora di puntare su una riorganizzazione dell’intero sistema delle reti cliniche, valorizzando l’assistenza ospedaliera e territoriale come merita. Riguardo alla polemica da cui siamo stati investiti dall’assessore e dal direttore generale Asur Marche, chiariamo che non siamo i soggetti adatti a dire che va tutto bene nella nostra sanità: già ce ne sono tanti in giro.

Per i prossimi candidati Sindaci di Jesi e Fabriano chiediamo già una disponibilità ad aprire una stagione nuova di consultazioni per il bene dei propri cittadini. Noi ci siamo per chi vuole dare soluzioni concrete alla nostra sanità locale e regionale, senza nasconderci dietro
sterili polemiche.

Associazione culturale cristiana Dignità e Lavoro

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