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JESI Spostamento fontana, chiesto ufficialmente il Referendum

Il Pd e Jesi in Comune hanno depositato la proposta di delibera perchè i cittadini si possano esprimere in merito alla disposizione testamentaria di Morosetti

JESI, 11 novembre 2020 – «A noi interessa che su questa vicenda sia data la possibilità di espressione e di ascolto alla voce di tutti e di tutte».

Il Partito Democratico e Jesi in Comune hanno depositato la proposta di delibera per richiedere il Referendum cittadino in merito alla disposizione testamentaria di Cassio Morosetti «che prevede la donazione al comune di Jesi di 2 milioni di euro a fronte dello spostamento della fontana dei leoni, da Piazza Federico II a Piazza della Repubblica “per sempre”».

Gli scranni dell’opposizione

Le due forze politiche di opposizione lo avevano annunciato già da tempo: «Crediamo che sia giusto chiamare i cittadini di Jesi a esprimersi per via diretta, attraverso lo strumento referendario, previsto dal nostro Statuto comunale. Il referendum cittadino consultivo rappresenterebbe peraltro anche un’esperienza del tutto nuova e quindi importante anche dal punto di vista dell’esercizio della democrazia diretta, in una questione che ne richiede l’evidente applicazione».

Piazza Federico II con la fontana dei leoni e l’obelisco

La posizione è chiara: «Il lascito di Morosetti ha come unico scopo, espresso dal testatore, quello dello spostamento della fontana ed i suoi danari sono indirizzati a quello, con l’applicazione peraltro di un vincolo perpetuo circa la possibilità di un suo nuovo spostamento altrove – spiegano in un comunicato -. Qualora l’Amministrazione non procedesse in tal senso, entro un anno, il lascito di Morosetti andrebbe invece in beneficenza a tre associazioni che si occupano dei più deboli, tra cui la Lega del Filo d’oro di Osimo. Il tutto come indicato dallo stesso testatore. Riteniamo inoltre inaccettabile che il lascito di un ricco signore, che risiedeva da decenni fuori della nostra città, possa dettare l’aspetto di un’intera comunità cittadina. Anche per questo preferiamo che sia essa ad esprimersi in via diretta. Solo qualora le volontà di Morosetti dovessero coincidere con quelle espresse dei cittadini di Jesi, l’Amministrazione sarà legittimata ad agire».

Questa è la domanda referendaria posta agli jesini ed alle jesine: “Vuoi tu che il Comune di Jesi, in adempimento da quanto previsto nel testamento del signor Cassio Morosetti, proceda allo spostamento della fontana con i leoni e l’obelisco da Piazza Federico II a Piazza della Repubblica, lasciandola lì per sempre?”.

La proposta di delibera, dopo il vaglio degli uffici, sarà in discussione probabilente al Consiglio comunale del 26 novembre.

Piazza della Repubblica

«Per rendere attuabile il referendum ci sono due strade: la prima, veloce e sensata, è che i ¾ dei consiglieri comunali votino favorevolmente alla nostra proposta, così da renderla subito attuabile. La seconda, nel caso in cui la proposta venisse respinta dal Consiglio, prevede la raccolta di 2.000 firme. Faremmo volentieri a meno di questa ulteriore incombenza (viste anche le limitazioni alle quali la pandemia costringe tutti) ma sia chiaro che, qualora la maggioranza, temendo il confronto con i cittadini preferisse decidere da sola, al chiuso del palazzo comunale, produrremo ogni sforzo possibile per dare ai cittadini di Jesi la possibilità di esprimersi su questa vicenda».

L’appello quindi a consigliere e consiglieri di maggioranza «al buon senso di tutti per realizzare, con il supporto dell’intera assemblea cittadina, un Referendum consultivo che pare peraltro richiesto espressamente da varie voci e associazioni che abbiamo raccolto, in città. Siamo  pronti a raccontare alla città le motivazioni che ci spingono ad opporci allo spostamento con assemblee pubbliche (in modalità on line, finchè non sarà possibile altro)».

La posizione del primo cittadino e quella del vicesindaco sul lascito che l’opposizione considera il racconto di «una decisione già presa. Per noi non funziona così e perciò chiediamo l’espressione diretta dei nostri concittadini».

(e.d.)

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