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Cupramontana

LETTERE&OPINIONI “CUPRAMONTANA RESTITUISCE I SOLDI DELLE BORSE LAVORO PER I DISOCCUPATI”

il sindaco Luigi Cerioni in occasione delle celebrazioni del 25 aprile

CUPRA MONTANA – Quando il governo Renzi varò il Jobs Act il sindaco Luigi Cerioni dev’essere sobbalzato dalla poltrona. Ma come, avrà pensato, che bisogno c’era di intervenire con una leggina sul mercato del lavoro, che qui a Cupramontana restituiamo addirittura i fondi destinati al sostegno della disoccupazione. Eh già, il comune di Cupramontana è talmente virtuoso che ha infatti restituito alla Fondazione Carifac 25.000 euro stanziati per l’attivazione di 11 borse lavoro. Non potevano credere ai loro occhi in fondazione quando hanno visto comunicarsi la restituzione di questi fondi, non era mai accaduto prima, con tutte le richieste di finanziamento che ricevono ogni giorno. Interpellati direttamente preferiscono non commentare ma l’imbarazzo è evidente, così come ai patronati sindacali e di categoria da noi contattati. Una risposta su tutte ci ha fatto riflettere, per comprendere le difficoltà di chi non lavora bisogna aver provato almeno una volta nella vita il disagio di aver perso il lavoro, con gli slogan non si costruisce niente. Altra occasione sprecata insomma per far del bene al Paese.
Ma andiamo con ordine. Nel corso del 2014 è uscito un bando regionale finalizzato alla ricollocazione nel mercato del lavoro di soggetti over 45, bando al quale si è aggiunto l’ulteriore intervento della Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana. La nostra Amministrazione Comunale ha richiesto proprio alla Fondazione, ed ottenuto, un finanziamento di circa 25.000€ per l’attivazione a Cupramontana di 11 borse lavoro adducendo di aver già individuato i titolari, di averne verificato i requisiti e di aver avuto da parte degli stessi le dovute manifestazioni d’interesse ad essere impegnati all’interno di tale iniziativa. Chi risultasse disoccupato, sopra i 45 anni di età e non percettore di ammortizzatori sociali, avrebbe avuto la possibilità di svolgere 20 ore di lavoro settimanale presso il Comune (cura e manutenzione del verde, gestione museo dell’etichetta) con una retribuzione di 650 € mensili e per la durata di 6 mesi. Insomma, un’iniziativa lodevole e molto importante perché capace di dare un concreto sostegno economico ma anche sociale a delle persone che, data l’età e le attuali condizioni del mercato del lavoro, si trovano in difficoltà e faticano a ricollocarsi.
A Fabriano ne sono immediatamente partite 38, ossia 38 disoccupati hanno potuto lavorare per 6 mesi con un compenso di 650€ al mese. A Cupramontana invece non ne abbiamo più avuto notizia, fino ad oggi, quando SiAmo Cupra ha voluto verificare l’esito del progetto. È emerso che anche la Fondazione aveva chiesto all’Amministrazione un resoconto sull’esito del finanziamento, e proprio in questi giorni il Comune ha fatto sapere che I SOLDI DESTINATI AI DISOCCUPATI VERRANNO RESTITUITI.
A leggere poi le giustificazioni addotte, ossia che improvvisamente non si sono più trovate persone con i giusti requisiti, viene da ridere per non piangere. Le solite scuse, più fantasiose del solito, pronunciate da Cerioni per mascherare la propria improvvisazione e la propria incompetenza.
Non è il caso di aggiungere altro, almeno per rispetto di coloro che di questo lavoro e di questi soldi avrebbero avuto grande bisogno. Si evidenzia semplicemente come questa Amministrazione sia efficientissima nel sottoporre a massima tassazione anche coloro che si trovano senza occupazione e quindi in difficoltà economica, mentre latiti clamorosamente quando si tratta di lavorare per dar loro un aiuto concreto. E fa ancora più male sapere che i soldi non andavano nemmeno stanziati dalle casse comunali (come fatto per oasi felina e orto, per dire), visto che provenivano da altri enti. È chiaro che Progetto Cupra sia proiettata verso i gatti, magari verso gli orti, non certo verso i cittadini e non certo verso quei Cuprensi che più hanno bisogno.
Tra qualche mese, con SiAmo Cupra, le priorità del Comune subiranno un totale ribaltamento. Al primo posto non verranno i gatti ma LE PERSONE, a cominciare proprio da quelle più in difficoltà per le quali stiamo predisponendo un piano di interventi finalizzati a restituire loro sia un’entrata economica dignitosa che soprattutto il diritto e il piacere di essere occupati e sentirsi utili.
Luca Stronati, capogruppo consiliare SiAmo Cupra

A questo punto l’Amministrazione comunale deve spiegare nel dettaglio l’incredibile vicenda. Restituire i fondi destinati a garantire lavoro (anche se a tempo determinato) ai disoccupati (e ce ne sono tanti in paese) deve esserci per forza una ragione. Noi non andiamo per tentativi, aspettiamo che il sindaco Luigi Cerioni ci mandi una nota sull’argomento, senza ripararsi dietro la solita dietrologia politica.

Nelle ultime settimane sono emerse scelte amministrative che possono essere condivise o meno. Siamo alla vigilia della campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio comunale e Cupra Montana è l’unico centro collinare della Vallesina ad andare al voto. E chissà perché stiamo assistendo a decisioni curiose ma anche surreali: dal rifugio per i gatti “soli” (per il cui costo il Comune ha stanziato circa 7 mila euro) all’orto del convento (circa 100 mq), costato 14 mila euro. Piccola parentesi: se avessero acquistato un ettaro di terreno avrebbero speso molto meno. Ma in entrambi i casi tutto ciò che ha saputo fare il primo cittadino è ricordare che nel caso della “gattara” c’è una legge regionale, quando, guarda caso, questa legge gli altri enti locali del circondario la snobbano. Per l’orto invece tutto tace.

Ma non può tacere quando si parla di lavoro. Questo proprio no. Non importa il colore dell’Amministrazione; ciò che importa è la dignità della persona, l’attenzione verso la persona che un amministratore pubblico deve sempre e comunque avere.

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