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Maiolati Spontini

LETTERE&OPINIONI “SOSPESI I LAVORI DEL TERZO STRALCIO DEL POLO SCOLASTICO DI MOIE A CAUSA DI UNA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO. UN DANNO E UNA BEFFA PER UN’OPERA CHE CONSIDERIAMO PRIORITARIA”

MAIOLATI, 20 dicembre 2016 – I lavori del terzo stralcio del nuovo Polo scolastico di Moie sono sospesi e potranno riprendere solo dopo il 10 marzo 2017, giorno in cui è prevista l’udienza del TAR Marche per la decisione di merito. Il TAR deciderà se a completare i lavori sarà la stessa ditta che li ha eseguiti fino ad ora o se dovrà subentrare la prima in graduatoria fra le due imprese che hanno presentato ricorso.

La notizia, una vera tegola per il Comune, è stata comunicata dal sindaco Umberto Domizioli e dall’assessore ai Lavori pubblici Giancarlo Carbini ai rappresentanti del Consiglio comunale riunitosi lunedì scorso.

Una situazione, quella che blocca un’opera strategica avviata dalla giunta Carbini e proseguita da quella del sindaco Domizioli, “frutto di una complessa storia che vede il nostro Comune, senza nessuna colpa, nella maniera più chiara e assoluta, e nel ruolo di chi, oltre al danno, subisce la beffa. Ma saranno i cittadini di Maiolati Spontini e soprattutto i nostri alunni a subirne le conseguenze e a non poter usufruire della parte del nuovo Polo in costruzione per il prossimo anno scolastico, senza dimenticare i dipendenti delle due ditte che, in una situazione di estrema crisi, soprattutto nel settore delle costruzioni edili, vedono la loro situazione lavorativa sempre più incerta e legata a un filo di una complicatissima interpretazione della legge e di ricorsi e controricorsi al TAR, al Consiglio di Stato e alla Corte Europea di Giustizia”.

In sostanza, il Consiglio di Stato ha inizialmente emesso una sentenza che aveva portato a escludere molte ditte, che non avevano allegato all’offerta il “documento sulla sicurezza”, ritenuto obbligatorio. Ora il Consiglio di Stato ha sorprendentemente cambiato parere ed ha emesso una nuova sentenza che prevede che quel documento possa essere consegnato anche entro i 10 giorni successivi dalla chiusura della gara d’appalto (utilizzando il cosiddetto “soccorso istruttorio”), per cui occorrerà riaprire le procedure di gara. Due ditte escluse hanno presentato ricorso e il 4 novembre scorso il TAR ha emesso un’ordinanza interlocutoria e “Fissa, per decisione di merito, l’udienza del 10 marzo 2017” per, nel frattempo, “verificare se sussistono le condizioni per il subentro da parte dell’eventuale nuova aggiudicataria”.

Il 10 novembre, la Corte di Giustizia d’Europa ha emesso una sentenza che conferma definitivamente che la “regola dell’automatica esclusione” prevista dalla prima sentenza del Consiglio di Stato era, a detta dello stesso, “sproporzionata e sostanzialmente iniqua”.

I lavori stavano procedendo in maniera puntuale ed è stata completata tutta la struttura e si stava iniziando tutta la parte impiantistica. “Ora tutto è fermo con il nostro rammarico – ha detto il sindaco Domizioli – e non possiamo che attendere e tutto questo solo per aver applicato quanto la norma prevedeva. Faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità per consentire la ripresa dei lavori di un’opera che consideriamo strategica”.

Il vicesindaco Carbini ci tiene a sottolineare “senza nessuna polemica o strumentalizzazione – spiega – che, anche se si tratta di correggere una regola, che lo stesso Consiglio di Stato ha definito “iniqua”, a pagarne le conseguenze non possono essere, come in questo caso, un Comune e i propri cittadini”.

L’Amministrazione comunale

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