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Cronaca

Monte San Vito Arrestati in India, dopo 4 mesi il rientro dei writer in Italia

writers arrestati in india

L’autorizzazione a tornare dopo la vicenda che li aveva coinvolti non era affatto scontata: il processo a loro carico è ancora in corso e i quattro potranno essere chiamati a presentarsi in udienza anche in modalità da remoto

di Gianluca Fenucci

Monte San Vito, 1 febbraio 2023 – «Il ritorno in Italia di Sacha Baldo e degli altri tre ragazzi arrestati in India 4 mesi fa è la notizia più bella che poteva arrivare, in particolare per la famiglia del 29enne che ha la residenza a Monte San Vito, una famiglia che ha vissuto un periodo di preoccupazione e di grande apprensione».

Il sindaco Thomas Cillo accoglie con un sorriso e con gioia la notizia che Baldo e gli altri tre ragazzi dopo 4 mesi dal giorno dell’arresto del 2 ottobre in India per avere imbrattato con graffiti e sigle le carrozze della metropolitana di Ahmedabad, la capitale del Gujarat, sono finalmente atterrati a Roma.

«Il ritorno è una notizia che dà sollievo – dice Cillo, tra i pochi a fornire informazioni corrette – ed è la definizione, seppur parziale visto il processo ancora in corso, di una vicenda che sin dall’inizio era complessa».

Sacha Baldo, 29 anni di Monte San Vito, Paolo Capecci, 27, di Grottammare, Daniele Starinieri 21, di Spoltore, Gianluca Cudin, 24, di Tortoreto, sono atterrati di notte a Roma e in giornata hanno avuto un incontro con gli avvocati. I familiari li hanno attesi per lungo tempo ed hanno potuto riabbracciarli solo in serata.

Cecilia, la madre di Baldo, non ha mai rilasciato alcuna dichiarazione e anche il compagno, Martino Spadoni, titolare del Cico’s Bar di Borghetto di M.S.Vito e del Crème Cafè in via Rosselli a Chiaravalle, aveva il telefono cellulare rigorosamente spento. Dopo l’arresto di Baldo, Spadoni aveva testimoniato la preoccupazione della famiglia, anche se aveva sottolineato subito come i 4 ragazzi fossero stati protagonisti di una leggerezza e non di un atto criminale a sfondo terroristico.

Anche nella vicina Chiaravalle si tira un sospiro di sollievo. Cristina Amicucci, assessore comunale ai servizi sociali, non conosce il ragazzo che, del resto, non risiedeva costantemente a Monte San Vito, ma si dice «felice per la conclusione della vicenda e il ritorno dei ragazzi in Italia, con le famiglie che possono finalmente rasserenarsi».

Assistiti dall’avvocato Vito Morena, e affiancati costantemente dal Consolato italiano di Mumbai, i writers hanno ottenuto dalle autorità indiane il permesso di rientrare dopo aver ammesso i fatti vandalici a loro contestati e considerando l’atteggiamento collaborativo tenuto nel corso delle indagini. I quattro hanno sempre sostenuto di non avere voluto compiere gesti legati a una pista terroristica.

Le famiglie erano state costantemente informate degli sviluppi decisivi della vicenda e della prossima partenza dei giovani nel corso di un collegamento video. L’autorizzazione a tornare in Italia non era affatto scontata: il processo a loro carico è ancora in corso e i quattro writer potranno essere chiamati a presentarsi in udienza anche in modalità da remoto. Dopo la caduta delle accuse più pesanti, quelle relative al terrorismo, la possibile condanna dovrebbe limitarsi al pagamento di una salata multa.

Sacha e i suoi tre amici writer in un primo momento erano stati accusati dalle autorità indiane di essere militanti della rete internazionale “Rail Goonsche aveva da tempo lasciato il segno in diverse regioni dell’India, imbrattando vagoni alle stazioni della metropolitana con scritte come “Splash” (schizzo) o “Burn” (bruciare).

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