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Cronaca

MONTE SAN VITO Nessun danno erariale: assolti Bolletta, Ricci e Mosconi ex Sic1

Monte San Vito

La vicenda riguardava l’installazione di telecamere nel territorio comunale, erano stati chiamati in causa dopo l’esposto di un consigliere comunale

 

MONTE SAN VITO, 4 marzo 2020 Stefano Ricci, Claudio Bolletta e Andrea Mosconi, rispettivamente direttore generale della SIC1, presidente pro tempore dal 2010 in poi della SIC1 e presidente pro tempore fino al 2009 della stessa società non sono colpevoli di alcun danno erariale e il fascicolo istruttorio che li riguardava è stato archiviato.

L’esposto

Claudio Bolletta

I tre erano accusati di danno erariale in merito all’istallazione di telecamere nel territorio comunale di Monte San Vito ed erano stati chiamati in causa dopo un esposto del consigliere comunale Giorgio Sassi.

«La questione era chiara da subito – dice soddisfatto Claudio Bolletta – io ho iniziato ad operare in SIC 1 dal 22 gennaio 2010 mentre il contratto di installazione delle telecamere risale al 2007. Mi limito a definire senza alcun fondamento logico la mia messa in mora da parte dell’ex sindaco Sartini. Come ho ufficialmente dichiarato al magistrato, Monte San Vito è un paese di circa 6700 abitanti e la maggior parte è residente nella frazione Borghetto, una parte residuale risiede nel centro urbano: mi pare difficile che nessuno, tranne il consigliere Sassi, si sia accorto che non c’erano telecamere installate».

Bilanci approvati dai Comuni soci

Bolletta poi sottolinea che i Comuni soci di SIC 1 non potevano comportarsi come parte terza perché l’azienda era di loro esclusiva proprietà. «I bilanci della SIC 1 erano approvati dai Comuni che ne facevano parte ed anche i piani industriali e anche nel breve tempo in cui sono stato presidente ogni decisione è stata approvata e controfirmata da Sandro Barcaglioni, presidente dell’Unione dei Comuni che facevano parte di SIC1».

La politica

Bolletta non è tenero neppure coi politici e gli amministratori: «Se da una parte la sinistra in questi anni è stata silente ed ha cercato di scaricare le proprie responsabilità sul sottoscritto che era l’ultimo arrivato – dice – ad una parte del centro destra chiaravallese va riconosciuto il merito di aver detto il giusto, quando ormai diversi anni fa manifestava accese perplessità sulla società. Alla Lega che ha preferito mettermi alla porta e che si aspettava la mia condanna della Corte dei Conti dico che fortunatamente chi di dovere ha capito bene di chi siano le responsabilità di un eventuale danno erariale: il mio Cda ha ben operato, non ha aumentato debiti, non ha diminuito i valori dei cespiti, ha incassato i crediti possibili, ha tutelato i soci proprietari».

Gianluca Fenucci

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