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SOTTO ‘E LOGGE il Palio di Sant’Eleuterio

 


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Eleuterio: un nome purtroppo desueto di un Santo Vescovo e Papa, uno dei primi successori di San Pietro (se non vado errato il tredicesimo in ordine di successione al soglio pontificio) di cui si conosce ben poco sia della vita che delle opere compiute a favore della nascente Chiesa Cattolica.
Si sa per certo che morì martire e che fu un protettore dei poveri e dei diseredati che trovarono nella sua chiesa conforto ed asilo.
La nostra gente da sempre l’ha venerato ed eletto a protettore delle proprie case e dei propri campi, da sempre l’ha invocato nel momento del bisogno confidando nella grazia di un suo interessamento presso il Signore per l’accoglimento dei desiderata più vari, sia nel campo della salute che in quello delle messi.
Da qualche anno oramai si è ripresa la consuetudine di celebrare la festa del suo martirio con la celebrazione di un palio a cui prendono parte le contrade del paese.

Agguerrite, ma sempre di meno, le contrade si affrontano in sfide che coprono tutto l’arco della giornata festiva e che coinvolgono anche i figuranti, gli sbandieratori della vicina città di Jesi , la banda cittadina “Niccolò Bonanni” (illustre maestro di cappella dell’arcipretura di San Leonardo di Cupramontana dove operò, compose inni sacri e si dedicò all’insegnamento della musica, arte in cui eccelleva, fra gli altri a Gaspare Spuntini di notissima fama e chiarissima memoria.

Nel ripescaggio delle memorie del palio si cerca di coinvolgere anche i più giovani, con prove per lo più goliardiche che servono a far innamorare di nuovo anche i più giovani a questo tipo di manifestazione che hanno lo scopo di tramandare la memoria di quello che fu, in tempi ormai andati, un fiorente paese della Vallesina, ricco di tradizioni e fiero della sua storia millenaria.

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Compatibilmente con i capricci del tempo tutte le manifestazioni si svolgeranno all’aperto ed in piazza, compreso l’atto10317224_10203776228917367_336028059_o finale della premiazione accolta con manifestazioni di giubilo dai vincitori e con mugugni e propositi di rivincita da parte degli sconfitti ma in una manifestazione come questa, semplice e spontanea, non esistono sconfitti: tutti prendono parte alle varie tenzoni con spirito goliardico ed amichevole, improntato soltanto ad onorare la memoria del Santo Patrono, troppo spesso dimenticato dai più.
Oggi, si cerca di riportare negli animi la gioia e l’orgoglio dell’appartenenza ai vari rioni ma i tempi sono cambiati, i rioni si sono spopolati od addirittura scomparsi per cambiamenti demografici ed economici di trasferimenti con caratteristiche di vere e proprie migrazioni ed allora non sempre è possibile mettere in piedi una compagine valida; questo fa si che di anno in anno si riduca sempre più il numero delle contrade e dei rioni disposti a lottare per il possesso dell’ambito drappo.
I momenti più salienti della manifestazione verranno messi in risalto dalla nostra banda cittadina che,speriamo, sia incurante del calore del sole che ne accompagnerà le belle e sentite esibizioni.

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Il popolo tutto, gaudente per la vittoria del proprio rione od amareggiata per una ingiusta sconfitta( come al solito) troverà modo di unire i propri strepiti, strilli, schiamazzi, ( ma sani) nella piazza interna del maschio del paese dove, ad opera dei commerciati cuprensi verranno serviti abbondanti e succulenti piatti di penne all’arrabbiata, panini con salsiccia ben saporita od altre leccornia del genere il tutto innaffiato da ottimo e fresco verdicchio che servirà (qual’ora ce ne fosse bisogno) o a rinfrescare o ad accendere gli animi di tutti, facinorosi o semplici curiosi!
A tutti i partecipanti al Palio di Sant’ Eleuterio noi di “Quelli del Massaccio” auguriamo una giornata serena e gioiosa, nella speranza che vincano tutti e soprattutto la gioia di stare insieme in pace ed in allegria!
(Pietro Anderlucci)

FOTOGALLERY

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