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Cultura marchigiana I giochi più antichi della regione

carte napoletane

L’Italia è un paese di grande cultura, con grandi tradizioni e con una grande storia da raccontare. Da Nord a Sud, infatti, per quanto concerne il settore dell’intrattenimento, il Bel Paese è caratterizzato da un ampio numero di giochi tradizionali, i quali però oggi, soprattutto a causa dello sviluppo della digitalizzazione, sembrerebbero essere stati dimenticati. Neanche una regione con tanta storia come le Marche, infatti, fa eccezione. Giochi come la Bestia a cinque carte e Petrangola difficilmente vengono ancora chiamati in causa in momenti d’intrattenimento da parte dei giovani.

A dispetto dei giochi tradizionali, infatti, sono divenute molto popolari le attività che sono parti integranti delle piattaforme di sale da gioco digitali, siti che mettono a disposizione degli utenti giochi come le slot online o roulette o giochi di carte, come i popolari poker, blackjack, e altro ancora.

Menzionate le Marche, non possiamo a questo punto evitare di trattare il tema inerente agli antichi giochi marchigiani di maggior prestigio. Tra questi, risulta essere impossibile non citare la già sopraccitata Bestia a cinque carte, le cui modalità di gioco sono strettamente correlate a quelle della briscola. Se volessimo, potremmo quasi considerarla una vera e propria variante, ma in realtà ci sono diverse somiglianze anche con il tressette. 

Utilizzando il classico mazzo da 40, la bestia a cinque carte può essere giocata in quattro o anche in cinque giocatori. Il montepremi in realtà è progressivo, infatti i premi vengono decisi di volta in volta man mano che si procede nella partita. Quando non vi è nessun vincitore, si butta giù una nuova puntata. Una regola piuttosto particolare di questo gioco è il fatto che un giocatore, se in mano ha delle carte che gli permettono di assicurarsi il piatto, è obbligato a giocarle. Un altro gioco che nel corso della storia della regione ha riscosso un grande successo è Petrangola, che può chiamare in causa un numero molto più ampio di giocatori. Infatti, esiste anche l’opportunità di utilizzare più mazzi contemporaneamente. Lo scopo del gioco è quello di totalizzare il punteggio più alto possibile, fino a quando non rimangono in partita solamente due giocatori. 

Si può arrivare al successo attraverso la combinazione di tre carte uguali o dello stesso seme. Ancora oggi, c’è chi sceglie addirittura di giocare a Petrangola con le fiches senza adoperare le carte da gioco. Menzionando anche un gioco che, pur non essendo nato nelle Marche, è diventato una tradizione del luogo, vi parliamo di Trucco. Le sue origini sono molto antiche ma ancora poco chiare, tuttavia secondo diverse testimonianze dovrebbe avere radici arabe. Solo successivamente è stato importato nella terra marchigiana, dove ha riscosso un enorme successo. In questo caso ci sono diverse somiglianze con il poker, tanto che l’abilità principale dei giocatori dev’essere quella di bluffare. Il mazzo di carte che viene utilizzato è sempre quello da 40, inoltre ci si sfida in coppia. La partita può essere caratterizzata dalla presenza di due, tre o quattro coppie sfidanti.

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