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Ricette per il sorriso

COTTO&MANGIATO LA RUBRICA DI GIOIA MORICI

IL MASCHIO E IL MARE

Mi corre l’obbligo di tornare a parlare del maschio. Dopo un po’ la mia struttura cellulare me lo richiede. Quindi oggi analizzerò per voi un particolare e quanto mai emblematico esemplare del sesso opposto: il maschio al mare.

Il maschio al mare arriva bestemmiando perché ha girato un’ora e mezza per trovare parcheggio, quindi per prima cosa si beve un caffettino rilassante al bar, dove fa il piacione con la cameriera con le stesse becere battute dal 1982.

Il maschio al mare prima di fare il suo ingresso in spiaggia compra La Gazzetta dello Sport. Quindi si dirige alla sua sdraio, si leva la maglietta e per 40 minuti buoni legge i risultati sportivi sotto il solleone senza battere ciglio né emettere suono alcuno.

Giunto al 3° grado di ustioni sulla pelle, il maschio al mare chiama la moglie per farsi spalmare la crema protettiva. Il verso per richiamare l’attenzione è sintesi di savoir-faire, grazia e sobria delicatezza: “MARISAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!”.

Finita la lettura, il maschio al mare disquisisce col vicino di ombrellone delle partite di calcio dei Mondiali, esibendosi in lunghe dissertazioni politico-filosofiche sul perché l’Italia non sia stata ammessa a gareggiare. Naturalmente lui, che nel 1977 ha militato nell’Audax Piobbico, sa esattamente cosa si dovrebbe fare per riportare la squadra agli antichi fasti atletici.

Dopo l’eloquio, per distrarsi un po’, il maschio al mare si dà al suo sport preferito: guardare i culi delle donne. Pertanto si posiziona sotto l’ombrellone in area tattica per avere sott’occhio il bagnasciuga e, fingendo indifferenza, inizia a scannerizzare con precisione chirurgica una ad una tutte le fanciulle che passeggiano. Come Alain Delon alla giuria di Miss Italia, mentalmente dà pure i voti: alla bionda 7, alla rossa 5–, alla mora che c’ha anche la quarta di reggiseno 9.

Verso le 11 il maschio al mare decide che è giunto il momento di farsi il bagnetto. Si alza dalla sdraio, si sistema energicamente le bolas nello slippino come segno di supremazia sul territorio, quindi va verso l’acqua, mette un piedino, poi l’altro, poi si bagna il pancino, braccio destro, sinistro e si tuffa come Esther Williams.

Finito il bagno, il maschio si avvia verso la doccia della spiaggia, che per lui va adoperata esattamente come la doccia di casa. Sotto gli occhi attoniti degli astanti si ravana vigorosamente ogni interstizio cutaneo, passando al setaccio con ampi movimenti circolari nell’ordine:  collo, capelli, ascelle, piedi, ma anche sopra, sotto, davanti, dietro e dentro il costume, senza badare alla fila chilometrica di persone che nel frattempo si è formata.

Alle 13 in punto chi c’è c’è, il maschio al mare ha da magnà. Lo capisci perché, per chiamare a raccolta la famiglia e sottolineare la sua fame leonina, emette il solito leggiadro verso di richiamo: MARISAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!! (ma con più enfasi). Quindi si incammina verso il ristorante facendo rimbombare i suoi zoccoli del dottor Scholl da 25 chili l’uno sulla passerella per far capire a tutti chi è che comanda.

Al ristorante lungomare il vero maschio ch’è maschio ordina linguine allo scoglio, frittura mista, insalatina per sgrassare la bocca, mezza acqua gassata (temperatura polare) e mezzo vino bianco fermo che poi miscelerà nello stesso bicchiere per ottenere la bevanda dissetante per eccellenza: il “paccatello”. Outfit del maschio seduto a tavola mentre rosicchia lo scampo scrutando indomito l’orizzonte: maglietta Bagni Nello 1994 accartocciata sul collo, torso nudo con peli arruffati dal sudore e catenina d’oro a vista.

Alle 14.30 non c’è tsunami che tenga, per il maschio al mare scatta l’unico metodo digestivo certificato ISO-9001: la pennica sulla sdraio con bocca semiaperta e palla sinistra che tenta di fuoriuscire dal costume. Dopo il riposo del guerriero un bel caffettino e, qualunque sia l’età, un po’ di svago. Il maschio al mare gioca indifferentemente a racchettoni, pallone, pallavolo, bocce, calcio tennis, bigliardino e ping-pong. Le dimensioni non contano, l’importante è che ci sia una sfera di mezzo. Tentativi della moglie di dissuaderlo: nulli.

Alle 17.50 il maschio al mare fa un bagnetto per ripulirsi dalla sabbia. È il segno che s’è rotto la cippa e tra poco andrà via. Il cambio finale del costume del vero maschio è direttamente in spiaggia con l’asciugamano che svolazza e la chiappa bianca coi brufoli rossi che fa capolino.

Alle 18.35 con una temperatura di crociera di 58 gradi centigradi (l’auto è stata sotto il chioppo del sole tutto il giorno) il maschio si mette alla guida imboccando la provinciale dove, tra file e traffico, rimarrà imbottigliato fino alle 19.47. La giornata marittima del maschio finirà così come è iniziata: con una sonora bestemmia e, soprattutto, con l’unico vero urlo del signore della giungla urbana: MARISAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!

Gioia Morici

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