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JESI LA SESTA EDIZIONE DELLA “BIBBIA DEI POVERI” NEL SEGNO DEL GIUBILEO DEI GIOVANI

BP_cartolina_web1 (1)JESI, 18 marzo 2016 – La nuova edizione della Biblia Pauperum 2016, la sesta dal 1996, si inaugura sabato 19 marzo alle 17 presso la chiesa di San Nicolò, nella Giornata mondiale della Gioventù in cui si celebra il Giubileo dei giovani a Jesi anche con un flash mob. Un giorno significativo per la Diocesi che amplifica quella scelta.

Foto allestimentoSono stati invitati alla partecipazione solo artisti under 45 e del territorio locale, vale a dire di Jesi, la Vallesina e di Ancona:  Simone Alessandrini; Rodrigo Blanco; Simona Bramati; Corrado Caimmi; Fabrizio Carotti; Chiara Cesaretti; Roberta Conti; Bianca Fabbri; Elena Latini; Luigi Luconi; Renzo Marasca; Chris Rocchegiani; Andrea Silicati; Jonathan Soverchia; William Vecchietti.

La rassegna è la concreta azione del Museo Diocesano di Jesi per valorizzare il territorio e le sue forze creative. È curata da Simona Cardinali, responsabile della sezione di arte contemporanea della Pinacoteca civica di Jesi. Con lei anche le conservatrici del Museo Diocesano, Katia Buratti e Caterina Marzioni, che hanno presentato l’iniziativa insieme al vescovo, don Gerardo Rocconi, e il direttore del museo, Randolfo Frattesi.

L’allestimento è stato curato da “La Muuf”, gruppo marchigiano di produzione indipendente di forme dallo scarto; Juri Cerusico, fondatore dello studio di produzioni audiovisive Teapot film e Alessio Ballerini della Oak Edition, hanno realizzato il video di lancio. Una speciale connessione si è rinnovata con il coinvolgimento della Scuola Internazionale di Comics, sede di Jesi, sotto la supervisione e coordinamento di Tonidigrigio, per la grafica di tutta l’iniziativa. Un respiro territoriale che porta la forza della creatività nostrana nella chiesa jesina.

Qoelet, il “cor inquietum, è la sesta edizione di un progetto ormai ventennale ideato da don Vittorio Magnanelli e che continua a godere del suo fondamentale e necessario apporto per l’individuazione del tema e del percorso di approfondimento proposto agli artisti.

«Il Qoelet è un Libro che contiene tante domande ed ha risposte che derivano dalla sapienza umana – ha detto il vescovo Gerardo Rocconi nella conferenza stampa di presentazione – è uno scritto tardivo del Vecchio Testamento ed è una preparazione al messaggio cristiano». Nel ringraziare i promotori e i giovani che hanno accolto l’invito a lavorare su queste pagine, il vescovo si è chiesto: «Gli artisti ne avranno colto la speranza o la pesantezza? Non sappiamo ancora, ma ciò che conta è il senso di questa loro adesione e della loro ricerca personale  di dialogo con l’Assoluto».

Foto allestimento 2Nuove sono anche due iniziative che quest’anno sono state inserite in calendario. La manifestazione sarà inaugurata sabato 19 marzo alle 17 con la performance di pittura live di Federico Zenobi, artista trentenne nato a Jesi, specializzato in graphic design, invitato a dipingere in moltissimi eventi, vincitore di varie competizioni di graffiti con richieste di suoi lavori in Europa, negli Stati Uniti e in Sud America.

Uno dei più importanti esperti del panorama italiano in materia di arte liturgica contemporanea, padre Andrea Dall’Asta SJ, direttore della Galleria San Fedele di Milano e della Fondazione Lercaro di Bologna, terrà una conversazione sul rapporto tra arte contemporanea e mondo liturgico, occasione straordinaria da non perdere martedì 5 aprile alle 18 nella chiesa di San Nicolò.

L’iniziativa è marchiata Jesicultura, grazie al patrocinio concesso dal comune di Jesi, che ha rinnovato il suo sostegno morale insieme alla Regione Marche; nuovo il patrocinio dell’Amei, Associazione dei Musei Ecclesiastici Italiani, che ha creduto nella validità del progetto.

Ma nulla si sarebbe potuto concretizzare senza il contributo concesso lo scorso anno dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, che ha sostenuto economicamente, con la Diocesi, l’impegno organizzativo.

La sesta edizione dedicata al Qoelet è tutto questo e va vista dal vivo: perché è un’immersione nella «salutare inquietudine nella ricerca del senso profondo della vita» come approfondisce don Vittorio Magnanelli nel suo contributo presente nel catalogo, un’esperienza emozionale, una sfida a confrontarsi con le stesse domande che hanno agitato un personaggio del II secolo d.C. come Qoelet e che non possiamo non sentire nostre, la provocazione a mettersi in gioco e a porsi di fronte a quegli oggetti ansiosi (H. Rosemberg) forse anche irriverenti, «modalità non convenzionali di bellezza, poco significative per gli evangelizzatori ma particolarmente attraenti per gli altri» (Papa Francesco, Evangelii Gaudium) che sono le opere d’arte.

La rassegna rimarrà aperta fino al 17 aprile con i seguenti orari: da martedì a sabato dalle 10.30 alle 12.30, dalle 17 alle 20 e la domenica dalle 17 alle 20. L’ingresso è libero.

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