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Cingoli

CINGOLI LA LAUREA DI RICCARDO, NEL SEGNO DELLA PINACOTECA E DEI LASCITI DEL BERNARDI

Il neo dottore in Scienze dei Beni culturali e del Turismo si laurea con una tesi sul riallestimento della Pinacoteca di Cingoli 

CINGOLI, 25 aprile 2019Parla della Pinacoteca “Stefanucci” di Cingoli nella sua tesi e propone il restyling dell’allestimento di una stanza con le opere donate dall’architetto Bernardi.

Il neo-laureato Riccardo Magini

Riccardo Magini, 24 anni appena compiuti, neo dottore in Scienze dei Beni culturali e del Turismo all’Università di Macerata, ha infatti presentato alla Commissione Esaminatrice l’elaborato dal titolo “La Pinacoteca Donatello Stefanucci di Cingoli: proposte per la valorizzazione del lascito dell’architetto Cesare Emidio Bernardi”.

Riccardo, residente a Villa Torre, ha pensato di affrontare il tema per via della sua esperienza come Addetto alle Strutture Museali presso la Proloco di Cingoli. “Ho voluto trattare – spiega nell’introduzione – un tema vicino al mio territorio.”

Nello specifico, il 24enne propone il riallestimento di una stanza della Pinacoteca “D. Stefanucci” con le opere donate dall’architetto cingolano Cesare Emidio Bernardi.

“Sono venuto a conoscenza di ciò – spiega Magini – tramite il direttore delle Strutture Museali Comunali, Luca Pernici. Bernardi, al momento della scomparsa nel 1985, ha voluto donare la sua produzione alla ‘Stefanucci’.”

L’architetto, nato a Roma nel 1911 da una famiglia di antiche radici cingolane, passò la sua infanzia al Balcone delle Marche, affiancato dalla nonna materna. Proprio su queste colline, si legge nella tesi, egli “formò il suo gusto per l’antichità e rimase affascinato dal mondo della nobiltà.” Bernardi si laureò in architettura a Roma, discutendo una tesi sul progetto di una casa del fascio da realizzare proprio a Cingoli.

La cappella di San Carlo progettata dal Bernardi

Tra i lavori da lui progettati, spiccano le vetrate dell’abside della Cattedrale di Santa Maria Assunta, gli altari delle chiese di San Vittore e Troviggiano, il restauro della chiesa e canonica di Avenale e della chiesa dei Cappuccini, la cappella di San Carlo dedicata ai caduti di tutte le guerre, il restauro del Monastero di Santa Sperandia, la progettazione della chiesa di Grottaccia.

La tesi si suddivide in 6 capitoli. Si inizia con una breve descrizione dell’istituzione museale e del lascito dell’architetto, per poi continuare con 4 capitoli teorici specifici della materia della tesi, ovvero Museologia della prof.ssa Patrizia Dragoni. Gli ultimi paragrafi riguardano l’allestimento della Pinacoteca.

Il fondo di Bernardi consta di 470 cartelle, 589 rotoli, 4 album, 2 pacchi e 1 registro, nel periodo che va dal 1992 al 1984. Il sisma del 2016, tuttavia, ha danneggiato lo stabile della Pinacoteca. Solo il piano terra della Biblioteca è agibile, mentre il piano superiore è tuttora chiuso, in attesa dei lavori di ristrutturazione.

“Si è ritenuto opportuno intraprendere – spiega il neo dottore – prima dell’auspicata riapertura una serie di studi volti al ripensamento di alcuni ambienti, ispirandomi al lavoro dell’ex direttore della Pinacoteca Paolo Appignanesi”.

Tra i temi trattati, Riccardo parla anche dei nuovi mezzi di comunicazione e di digitalizzazione in rapporto con il mondo dei beni culturali. Il laureato propone alcuni suggerimenti per valorizzare il patrimonio di Bernardi. “Sarà di capitale importanza – specifica Magini – inserire il lascito Bernardi nel sito internet della Pinacoteca, corredato però da una pagina Facebook esclusivamente dedicata all’architetto, dove il visitatore potrà consultare l’elenco delle opere presenti nello studio. Si potranno anche visionare una serie di video caricati su YouTube con la veduta d’insieme dello studio e il focus su alcuni oggetti di alto valore simbolico.”

L’allestimento della stessa stanza dedicata all’architetto, come esplicitato poi nel capitolo 6, dovrà tenere conto, secondo il 24enne, delle nuove tecnologie, lavorando “sulla cornice dei contenuti verbali peritestuali e paratestuali”, con contenuti di vario genere ripresi all’interno di “un device touch screen (come un tablet).”

Il lavoro ha riscosso un buon successo davanti alla Commissione, per via dell’alto valore culturale e sociale dell’argomento scelto. Riccardo Magini si è così laureato Dottore in Scienze dei Beni culturali e del Turismo con la votazione di 102/110. Per una coincidenza del destino, il 24enne ha portato una tesi sulla sua città, proprio come fece il Bernardi. Il ragazzo di Villa Torre lascia alla città di Cingoli una proposta culturale di grande rilevanza.

 

Giacomo Grasselli

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

In foto di copertina: l’ingresso alla Pinacoteca e alla Biblioteca di Cingoli

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