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MONTE SAN VITO I figli esclusi dal servizio scuolabus, si rivolge al garante regionale

scuolabus

La mamma si è vista comunicare per telefono la decisione di garantire ai bambini solo l’andata

MONTE SAN VITO, 20 gennaio 2020 – «Sono passati quattro mesi dall’inizio della scuola e ad oggi non ho ancora ricevuto alcun documento motivato di esclusione dal servizio scuolabus per i miei figli».

Scuolabus per sola andata

Queste le parole di S. R., una mamma di Monte San Vito, che, qualche giorno prima dell’inizio della scuola, si è vista comunicare telefonicamente il mancato servizio per il trasporto scuolabus per i suoi due figli per il tragitto di ritorno, ottenendo un servizio a metà (pagato per intero), poi sanato per uno solo dei due bambini grazie alla rinuncia di un altro utente.

«Volendo capire meglio – dice la donna – ho iniziato a fare regolari accessi agli atti ai quali l’Amministrazione comunale ha risposto, tranne nel primo caso in cui è stato necessario un sollecito, non fornendo, però, sempre ciò che nelle istanze veniva richiesto. Esiste un preciso regolamento per tale servizio. Negli accessi ho chiesto copia della graduatoria di ammissione al servizio e degli atti istruttori indicanti l’applicazione dei criteri per i quali si è pervenuti a stilare la stessa. Il comune di M. S. Vito ha rimesso alla scrivente un generico elenco non costituente graduatoria, privo dell’indicazione di punteggi e criteri applicati e di qualunque motivazione circa il posizionamento dei richiedenti il servizio, indicante genericamente ammessi ed esclusi. Se i posti a disposizione sono inferiori alle richieste – continua la mamma – qualcuno sarebbe indubbiamente rimasto escluso. Ma ciò deve scaturire dalla corretta applicazione del regolamento».

La pratica al garante regionale

Sono circa un 30% del totale le istanze presentate ben oltre la data del 31/05 (termine tra l’altro non perentorio).«Sono poco chiari i criteri per cui alcune domande, presentate successivamente a quella dell’interessato, siano state accolte ed altre no. Il regolamento è molto chiaro sui criteri da adottare. All’art.2 è riportato testualmente “…..Il percorso dei pulmini per tali scuole viene istituito sulla base delle richieste degli utenti” e non il contrario, come parrebbe sia andata. Siamo in un paese dove, fortunatamente, esistono regole e da cittadina mi aspetto che queste vengano rispettate. Questa situazione ha determinato una discriminazione verso dei minori oltre ad aver creato un grande disagio organizzativo alla famiglia». La mamma ha scritto ad Andrea Nobili, il garante regionale per i diritti alla persona, per ottenere risposte in merito alla situazione.

Gianluca Fenucci

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