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Cronaca

JESI Coronavirus: le testimionianze degli jesini da Milano e Bologna

Benedetta Lucaboni e Alessandro Tesei: chiuse università e scuole, l’assalto ai supermercati, manifestazioni annullate, locali deserti

JESI, 24 febbraio 2020Mascherine esaurite ovunque, supermercati presi d’assalto. Il coronavirus ha costretto l’annullamento di manifestazioni e imposto la chiusura di scuole e università nelle zone del focolaio e quelle attigue.

«La situazione a Bologna è sotto controllo ma in giro c’è pochissima gente»: Benedetta Lucaboni (foto in primo piano), jesina, è rientrata a casa nel pomeriggio dal capoluogo dell’Emilia Romagna – numero dei contagiati, al momento, 18 – dove studia Scienze Religiose.

La facoltà di teologia deserta

«C’è preoccupazione, è evidente, ma non panico anche perché casi ufficiali in città non ce ne sono. Si percepisce che la situazione è delicata: le mascherine e i gel per le mani sono terminati ovunque. Nel week end sono andata a cena fuori e i locali erano deserti, qualche ragazzo nei pub, ma sicuramente meno del solito».

Benedetta abita vicino alla stazione ferroviaria: «I treni sono stati presi d’assalto: le scuole e le università saranno chiuse fino al 1 marzo quindi molti stanno tornando a casa. Le sessioni di esame sono terminate per tutti già da un po’».

È a Milano – in Lombardia il numero dei contagiati è di 167 – per lavoro lo jesino Alessandro Tesei: «C’è molta meno gente del solito in giro, si percepisce che c’è una situazione delicata. I locali sono chiusi, i ristoranti ancora no ma altre decisioni si prenderanno nei prossimi giorni. In ufficio ci hanno fatto fare un’autodichiarazione in cui diciamo di non essere rientrati dalla Cina o aver avuto contatti con persone malate. Le banche si stanno organizzando con il telelavoro, lasciando lavorare da casa i dipendenti. I mezzi pubblici per il momento sono aperti (nella foto in primo piano l’uscita della Metro Loreto)».

Milano metro Loreto Coronavirus

Milano, metro Loreto deserta

La situazione è sotto controllo e ulteriori decisioni potrebbero arrivare nelle prossime ore: «Per il momento sono stati chiusi i musei, annullate le manifestazioni. In generale in giro si parla solo di coronavirus: c’è chi scherza e chi va nel panico. Certo è che i supermercati sono stati saccheggiati: non si trovano più disinfettanti».

Al momento nelle Marche non ci sono casi sospetti o valutazioni diagnostiche in corso. I dirigenti scolastici hanno informato le famiglie che tutte le uscite didattiche e le gite sono sospese, si invita inoltre a tenere a casa i bambini malati e rispettare le norme igienico sanitarie come si dovrebbe fare normalmente nei periodi della diffusione di virus influenzali chiedendo a tutti senso di resposnabilità verso la collettività.

Sul sito del Comune di Jesi le raccomandazioni del Ministero della Salute anche in lingua araba e bengali. Fondamentale il rispetto delle indicazioni del Ministero della Salute.

(e.d.)

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