Cronaca
JESI Notte prima degli esami: «Non come ce l’aspettavamo»
16 Giugno 2020
Domani la maturità, finalmente “dal vivo” dopo tre mesi di didattica d’emergenza causa Covid
JESI, 16 giugno 2020 – Una notte prima degli esami diversa, quella affrontata dai maturandi di quest’anno. Una sola prova orale, nessuna sessione di studio in gruppo, organizzazioni diverse da istituto a istituto. L’emergenza Covid, anche qui, lascia il segno, non solo mascherine e distanziamento.
È mancata la catarsi dell’ultimo giorno di scuola, mancherà la catarsi della fine degli esami, con quel senso di libertà che è tutelato solo in parte dall’orale in presenza, anziché on line come le lezioni sostenute finora.
«I calendari sono usciti solo ieri – spiega Carolina, studentessa del Liceo Linguistico Leonardo da Vinci -, la tensione era tanta. Saremo esaminati in gruppi di 4 al giorno, la mia prova sarà tra una settimana, quindi ho ancora tempo per consolidare lo studio affrontato finora. Questa maturità non è come me l’aspettavo: immaginavo i 100 giorni, la gita, la solidarietà e il supporto tra compagne. Invece quest’esame è più una prova individuale propedeutica all’università, per cui abbiamo dovuto imparare a cavarcela da soli e a organizzare i mesi di studio in maniera più solitaria».
Il mito dell’esame di maturità, la paura che sia insormontabile, la tesina da un paio d’anni ridotta a un elaborato, le lezioni di ripasso, gli schemi, le mappe, i riassunti, le troppe cose da ricordare, i programmi redatti dai prof e l’ansia per gli esterni. E poi il toto-tema e la grande incognita dell’autore da analizzare in prima prova. Tutta una ritualità che i maturandi 2020 vivono mutilata.
«La scuola è vicinanza, presenza, interazione. Abbiamo dovuto inventare un nuovo modo di fare didattica, di somministrare prove formative e di completare programmi soddisfacenti in condizioni assolutamente non normali. Per farlo, noi docenti abbiamo dovuto lavorare ancora più del solito, e chiedere ai ragazzi uno sforzo per non lasciar cadere nel vuoto un intero anno scolastico».
È l’opinione di Patricia Zampini, docente di greco e latino al Liceo Classico Vittorio Emanuele II, che di studenti, anni scolastici ed esami di maturità ne ha preparati tanti, ma mai come questi.
«Era importante dare loro una continuità nella formazione e far percepire la presenza delle istituzioni e degli adulti di riferimento. Gli studenti hanno dimostrato un grande senso di responsabilità e di maturità sin dall’inizio di marzo, e l’esame non sarà che il coronamento di un percorso eccezionale e di assoluta emergenza. Credo che i ragazzi vadano premiati anche solo per l’impegno e la puntualità che hanno impiegato in questi mesi».
Si inizia domani, 17 giugno. In bocca al lupo, ragazzi!
Elisa Ortolani
(Prima foto e foto in primo piano: Federico Pasquini)
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