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CINGOLI Un anno senza il dottor Francesco Foltrani, vittima del Covid

CINGOLI Covid-19, addio al medico Francesco Foltrani

Primo medico marchigiano ucciso dal virus, ha lasciato un vuoto nella comunità cingolana

CINGOLI, 19 marzo 2021 – E’ già passato un anno dalla scomparsa del dottor Francesco Foltrani. Esattamente il 19 marzo 2020, infatti, Cingoli piangeva per la morte del medico di famiglia 67enne che era risultato positivo al Covid-19.

Sesta vittima cingolana del coronavirus, ha lasciato un vuoto incolmabile per la moglie Laura, i figli Chiara e Marco e l’intera comunità del Balcone delle Marche. Nato l’8 febbraio 1953, era medico dal 1982. Nel 1993 ha fondato, insieme agli altri medici di famiglia di Cingoli, lo Studio Medico convenzionato al Ssn prima in Piazza Vittorio Emanuele II quindi nel piano seminterrato dell’ospedale.

Il dott. Foltrani ha cercato con tutte le sue forze di combattere il Covid-19, in prima linea per assistere i primi positivi in quel periodo.  E’ deceduto all’ospedale di Jesi nel pomeriggio del 19 marzo 2020 ed è stato il primo medico marchigiano ucciso dalla pandemia. Era ricordato come un grande professionista e una persona eccezionalesempre pronto ad aiutare gli altri. 

Il Tg3 regionale lo ha ricordato qualche giorno fa con un servizio dove sono stati intervistati i colleghi medici dello studio al Ssn, i quali hanno ricordato con affetto il dott. Foltrani. In questa occasione il presidente dell’Ordine dei medici maceratesi, Romano Mari, ha annunciato che sarà consegnata alla famiglia una medaglia d’oro al valore nella prossima Giornata del Medico intitolata proprio al dottore cingolano. L’ospedale di Cingoli, inoltre, prossimamente sarà a lui intitolato.

I figli hanno scritto su Facebook un breve pensiero per ricordarlo

«Oggi – scrivono Chiara e Marco Foltrani – è la festa di tutti i papà del mondo. Per noi non è una festa, perché proprio in questo giorno tu, papà, sei volato in cielo. Caro papà, ti ringraziamo per i valori che ci hai trasmesso e per tutto l’amore che ci hai donato. Oggi ti sentiamo più vicino di sempre e ti vediamo sorridere com’era tuo solito fare per rallegrarci, dandoci speranza e serenità nei momenti più difficili. Ci manchi tantissimo e ti vogliamo un bene infinito».

Giacomo Grasselli

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