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Jesi Amazon? Attenti, c’è chi rema contro

Per il Pri ci sono varie forze e personaggi politici, a tutti i livelli, che fanno di tutto perché il progetto non si realizzi nella città di Federico II

Jesi, 5 ottobre 2022 – Con l’approvazione da parte della Giunta del Comune di Jesi dell’ultimo atto, tutto è stato messo in ordine burocratico per arrivare all’insediamento nella zona interporto del gruppo Amazon.

Va dato atto, in questa circostanza, dell’impegno profuso dall’intero Consiglio di amministrazione (e soprattutto del suo presidente, Massimo Stronati) di Interporto Marche che è riuscito a superare ostacoli insormontabili fino a questo momento.

Tutto sembra, a questo punto, tranquillo perché l’operazione si concluda al più presto.

Non è così purtroppo.

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Noi repubblicani, che abbiamo un passato ancora oggi da difendere, sappiamo che la strada è ancora piena di insidie, di gelosie politiche a tutti i livelli nei confronti della città di Jesi.

E’ da troppo tempo che Jesi deve subire questi ostracismi politici di interessi di altre zone. Accadde con l’allora sindaco Carotti che contro il volere di tutti risolse il problema dell’acqua a Jesi costruendo li nuovo acquedotto Gorgovivo con l’aiuto dell’architetto Morpurgo.

Acquedotto che fu trasformato in consorzio per aiutare sopratutto le città di Ancona e Senigallia. Sempre Carotti non riuscì a far costruire l’aeroporto oggi a Falconara per il veto dei politici anconetani sorretti dall’allora presidente della Giunta regionale, l‘osimano Serrini.

Successivamente il Consorzio Zipa voleva costruire un polo industriale della provincia di Ancona nell’attuale zona industriale jesina ma venne osteggiato sempre dai politici regionali creando, alla fine, varie aree industriali provinciali.

Realizzato l’Interporto arrivò il Cemim con l’idea di creare finalmente un polo intermodale nella zona Coppetella, ma l’iniziativa disturbava allora la sinistra Dc insieme al Pci regionali, avallata dall’allora presidente della Giunta regionale il pesarese Giampaoli, tanto che fecero di tutto per boicottare l’iniziativa creando intorno alle persone che operavano in quel periodo per questo progetto dei mostri che subirono ogni sorta di cattiveria, compresa la galera.

Anche la famiglia Merloni ad ogni campagna elettorale si presentava presso le sezioni Dc della Vallesina per chiedere i voti promettendo la costruzione di stabilimenti per occupare centinaia di persone, ma alla fine è sempre finito tutto in una bolla di sapone.


E forse c’è pure anche qualche altra cosa.

Ora Jesi si trova nella possibilità di risolvere la crisi economica che da anni sta distruggendo il tessuto economico della intera Vallesina, con Amazon. Ma, come dicevamo, ci sono vari personaggi politici, varie forze politiche a tutti i livelli, che fanno di tutto perché questo non si realizzi nella città di Federico II.

Lo stesso Acquaroli, grande sostenitore di Amazon a Jesi, deve lottare all’interno del suo partito per tenere a bada qualcuno che non vuole che Jesi finalmente diventi un polo industriale non solo della provincia di Ancona ma della intera Regione.

Noi repubblicani lanciamo un grido di allarme contro queste forze ben chiare e chiediamo che l’Amministrazione si allerti su tutti i fronti.

Basta continuare a non avere rispetto della città di Jesi.

Sezione “X Marzo” Pri

Il segretario Giordano Filonzi

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