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Storia del gioco d’azzardo

Storia del gioco d’azzardo

Oggi gli appassionati di gioco d’azzardo oltre a entrare in un casinò, hanno la possibilità di divertirsi online grazie ai servizi offerti da siti come wazamba che offrono ai propri iscritti promozioni, bonus e centinaia di giochi.

Ma questo passatempo nasce ben prima della diffusione di internet e in questo articolo ne ripercorriamo le origini.

Il gioco d’azzardo nella storia

Il termine azzardo deriva dal termine arabo: az-zahr che significa dato che passando per il francese si trasforma in hasard per descrivere il rischio.

Gli uomini da sempre sono stati intrigati dall’ignoto motivo per cui i primi dati venivano usati a scopi divinatori.

I primi oggetti di questo tipo sono stati  ritrovati in Cina e secondo la datazione degli storici risalgono a più di 5000 anni fa. 

Ancora più in là nel passato, si può affermare che gli egizi, nel 4000 AC praticavano vari tipi di scommesse, mentre in Oriente, soprattutto in India e Giappone le persone giocavano a “Senet”, una specie di backgammon nel quale i partecipavano ipotizzavano il loro destino nell’aldilà.

Storia del gioco d’azzardo: le tavolette cinesi

In Cina invece si utilizzavano già nel 2300 delle piastrelle per scommettere.

Documenti storici e pitture di vasi testimoniano che anche gli antichi greci erano soliti o giocare a dati, mentre durante l’epoca romana il gioco era proibito per motivi di sicurezza, ma le scommesse erano legali.

Le puntate maggiori venivano registrate durante la corsa delle bighe, scegliendo uno o l’altro carro con lo stesso discorso che era valido quando si tenevano le cruenti battaglie tra gladiatori.

Il gioco era si bravura ma soprattutto per vincere bisognava avere il favore della Dea Fortuna, che sceglieva di donare i suoi favori ad uno o all’altro partecipante e per omaggiare questa figura era diffuso regolarmente nei giorni di festa.

La Chiesa cattolica, con lo stato pontificio, invece veniva trattato diversamente a seconda del papa in carica: da alcuni il gioco d’azzardo era considerato un vizio demoniaco, male incurabile della società mentre da altri era accettato perché visto come una fonte di entrata.

Alcuni papi invece lo vedevano si come un problema, ma talmente difficile da venire eliminato, scegliendo  quindi di farlo passare quasi come un comportamento socialmente accettato.

Alcune tipologie di giochi d’azzardo nel tempo

Dadi

I dadi venivano lanciati facendo puntate sul numero esatto che sarebbe uscito o sul valore maggior e minore, nel quale potevano essere lanciati contemporaneamente anche due o tre.

In Grecia, era un passatempo durante i banchetti, con i commensali che tra una portata e l’altra si dilettavano in questo modo.

Tra gli antichi romani invece era un gioco più popolare anche se con la Lex alearia del 204 questo passatempo fu inizialmente messo al bando, con l’unica eccezione durante i Saturnali.

Alcune persone erano famose per vincere grandi somme ingannando e utilizzando dati truccati che sono stati ritrovati e attualmente sono conservati in alcuni musei, per questo motivo spesso venivano emanate varie leggi per contrastare questo tipo di truffa.

Testa o croce

A distanza di anni ancora oggi è possibile giocare a testa o croce, ma questo gioco inizia in contemporanea con la diffusione delle monete.

Prima di lanciarla in aria si sceglieva un lato puntando su una delle due facce.

Astragalo

Lo stesso principio di testa o croce veniva applicato a questo gioco usando invece di una moneta alcuni ossi di animali, che venivano lanciati in aria.

Piaceva molto anche ai bambini perché ricevevano alcuni resti ossei dai genitori o amici e durante la loro età fanciulesca se ne prendevano cura conservandoli.

Morra

La morra era diffusa nelle osterie romane e consisteva nel gettare davanti agli altri partecipanti la mano destra tenendo piegate le varie dita annunciando contemporaneamente il numero esatto che sarebbe uscito facendo una somma totale del risultato delle dita distese.

La partecipazione era molta sentita, talvolta anche troppo, dato che di frequente per questo gioco scoppiano discussioni e addirittura risse all’interno dei locali.

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