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Cronaca

Monte San Vito Attesa per l’udienza di oggi dei 4 writers arrestati in India

Tra loro anche Sacha Baldo, 29enne di Monte San Vito: «Siamo convinti che lui e i suoi tre amici abbiano solo commesso una leggerezza ma fino a che non si pronunceranno i magistrati indiani la preoccupazione resta alta»

Monte San Vito, 7 ottobre 2022 – «Attendiamo con trepidazione l’esito delle indagini e soprattutto quello dell’udienza che si svolgerà oggi a Mumbai, di Sacha e dei suoi tre amici».

La madre del ventinovenne Sacha Baldo mostra una comprensibile preoccupazione per ciò che decideranno i giudici indiani che potrebbero convalidare l’arresto dei quattro writers fermati in Gujarat, accusati di avere dipinto sigle e disegni su alcune carrozze della metropolitana.

La Farnesina ieri confermava ufficialmente che le autorità indiane hanno emesso due provvedimenti detentivi a carico dei quattro writers italiani: il primo provvedimento con l’accusa di essersi introdotti nella stazione della metro di Ahmedabad, per avere disegnato graffiti su due carrozze della metropolitana e aver danneggiato, disegnando appunto graffiti, un vagone.

Il secondo per essersi introdotti in un’area vietata della stazione della metropolitana di Mumbai.

«Sono stati già giudicati per aver imbrattato un vagone – dice la mamma di Sacha Baldo – e sono stati colpiti da un provvedimento che li ha costretti a pagare i danni: 50mila rupie, equivalenti all’incirca a 600 euro per aver imbrattato il vagone della metro ma non c’è nulla che può far ritenere Sacha e i suoi tre amici writers militanti della rete internazionale “Rail Goons” che da tempo lascia il segno in diverse regioni dell’India, imbrattando vagoni alle stazioni della metropolitana con scritte come “Splash” (schizzo) o “Burn” (bruciare)».

L’udienza si tiene questa mattina a Mumbai, dove i quattro sono stati trasferiti e dove si trovano in carcere. I writers nel frattempo hanno nominato un unico legale italiano del foro di Teramo che sarà affiancato da un avvocato indiano presente all’udienza.

«Siamo in stretto contatto con il consolato italiano – dice ancora Cecilia la mamma di Sacha Baldo – che ci ha sempre confortato sulle condizioni di salute dei nostri ragazzi e sul fatto che comunque mantengono un comportamento sempre corretto e collaborativo».

I quattro giovani, come avevano richiesto nei giorni scorsi, hanno ricevuto capi di abbigliamento, libri, riviste e cibo.

L’udienza di oggi può presentare tre possibili scenari, il più favorevole dei quali è la chiusura del caso a fronte di un’altra ammenda monetaria, che permetterebbe l’immediata libertà. In caso di rinvio a giudizio i quattro potranno ottenere la libertà su cauzione oppure dover restare in carcere, in attesa del processo.

Il legale dei quattro writers ha fatto notare che in precedenti vicende simili le decisioni dei magistrati indiani sono state condizionate dall’interesse dei media nazionali sui casi in questione che, negli ultimi giorni, si è sicuramente ridimensionato.

«Siamo convinti che Sacha e i suoi tre amici abbiano solo commesso una leggerezza – dice Martino Spadoni, titolare del Cico’s Bar di Borghetto di Monte San Vito e compagno della madre di Sacha Baldo – ma fino a che non si pronunceranno i magistrati indiani la preoccupazione resta alta».

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