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Cronaca

JESI BOLGIA AL PRONTO SOCCORSO, LA FIALS: “PAZIENTI SMISTATI NELLA SALA D’ASPETTO E SULLE BARELLE”

JESI, 10 luglio 2015 – “Siamo per l’ennesima volta a denunciare agli Organi Istituzionali e all’opinione pubblica la situazione allarmante presente al Pronto Soccorso del Carlo Urbani di Jesi”. Inizia così il lungo comunicato stampa redatto dal sindacato Fials Territoriale – Aziendale che da mesi si sta confrontando con i responsabili dell’Area Vasta 2 senza però ottenere risposte mirate al miglioramento della situazione che coinvolge sia coloro che per necessità ricorrono al Pronto Soccorso, così come quanti accompagnano quei malati. “Sempre più frequentemente, o meglio quotidianamente – si legge nella nota – si arriva ad occupare tutte le barelle disponibili, per poi occupare anche il corridoio attiguo alla rianimazione e sala radiografica”. Buona parte della responsabilità per questa situazione sarebbe sulle spalle dei responsabili dell’Area Vasta 2 per “la mala gestione programmatica per il periodo estivo, peraltro ciclico e programmabile”.
I responsabili di Fials Territoriale-Aziendale fanno notare che “in questi giorni, specialmente di pomeriggio, arrivano anche a 30 gli utenti in attesa, divisi tra sala d’aspetto e locali interni al Pronto Soccorso, attendendo così il loro turno per la visita, gli esami diagnostici, le visite specialistiche, etc. .. tutti hanno la necessità ed il diritto di essere assistiti sia da parte del personale infermieristico che O.S.S. (operatori socio sanitari ndr) oberato e sovraccarico di lavoro che cerca di impegnarsi oltre il possibile per alleviare la sofferenza e dare una degna assistenza all’essere umano, ma che sempre più spesso e in queste condizioni non è più possibile far fronte … non ce la fanno più!”. In qualche momento della giornata la situazione è talmente ingarbugliata da spingere il personale infermieristico del 118, fermo in attesa di una chiamata, a collaborare all’interno del Pronto Soccorso, “una sorta di jolly – lo definisce la Fials – che si utilizza dove serve”, anche se, è bene sapere, che non è certo quello il loro compito istituzionale che vorrebbe questo personale pronto alle chiamate d’urgenza provenienti dal territorio. Questa situazione denuncia comunque “che il personale presente (nel Pronto Soccorso ndr) non è più sufficiente, medici compresi, ormai costretti da tempo a lavorare con ritmi simili alle catene di montaggio presenti nelle fabbriche, ma qui siamo al Pronto Soccorso dove si deve garantire il diritto alla salute per tutti e con tempi e modalità più congrui e umani per tutti”.
Dopo tutta questa serie di denunce la Fials propone ai vertici dell’Area vasta 2 “di introdurre due unità infermieristiche e due O.S.S. a copertura dei turni del mattino e del pomeriggio, anche part time e con prescrizioni. Tutta questa problematica riguardante il Pronto Soccorso sarà oggetto di un ulteriore confronto con la direzione dell’Area Vasta 2 nell’incontro in programma giovedì prossimo”. Nel frattempo il Sindacato invita i cittadini a far sentire, ancora una volta, la sua voce sulla questione.
(Sedulio Brazzini)

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