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Chiaravalle

CHIARAVALLE IL LIBRO, LE INDAGINI DI UN AVVOCATO SU UN GIALLO DEL 1300: RACCONTO AVVINCENTE

MonosCHIARAVALLE, 28 agosto 2016 – Pagine che profumano dei fiori e dei boschi della Vallesina, della storia di Chiaravalle e della sua abbazia cistercense. Un libro che racconta con minuzia i sentieri che si snodano verso il monte San Vicino e Valleremita, il Massaccio e Cupramontana, Matelica e Fabriano, che narra la vita dei monaci e quella delle popolazioni che vivevano e vivono sulle sponde dell’Esino. Il libro si intitola Monos e lo ha scritto Ester Cioccolanti, nota avvocato che ha uno studio ad Ancona, donna stimata ed apprezzata nella sua Chiaravalle, che ha fuso nel suo scritto le sue due passioni: i sentieri dei monti e delle colline marchigiane ed i romanzi gialli. “Un libro scritto in 4 anni: per me scrivere è un hobby e lo faccio quando sono libera, il sabato, la domenica”. Il passatempo di Ester Cioccolanti ha prodotto un giallo splendido, molto curato nei particolari, che prende le mosse nel 1347 quando dalle acque dell’Esino affiora un teschio e contemporaneamente un monaco benedettino viene ritrovato sull’argine del fiume impiccato ad una quercia. Le indagini porteranno ad un sorprendente e originalissimo finale che, per ovvi motivi, non sveliamo. Ma il romanzo serve ad Ester Cioccolanti per ripercorrere l’origine di Chiaravalle e soprattutto per tramandare ai lettori un paio di messaggi. Il primo è quello dell’amore che nutre l’autrice per la sua terra, non solo per Chiaravalle ma anche per i monti ed i sentieri che ogni sabato mattina percorre con la gioia nel cuore e con negli occhi lo stupore di assistere allo spettacolo della natura. E poi la sua intima certezza che Chiaravalle non sia un luogo comune ma che abbia caratteristiche uniche. “Fin da piccola ho pensato che i monaci cistercensi che vivevano secondo la regola di San Bernardo, che aveva reso ancor più rigorosa e più povera quella di San Benedetto, abbiano influenzato positivamente il tessuto sociale di Chiaravalle, una città aperta, dove non ci sono mai stati castelli o mura e che non è stata mai governata da un signorotto o un re. L’oratorio della nostra parrocchia ha fatto scuola ed aveva una funzione sociale molto importante. Una delle regole di San Bernardo era l’accoglienza ai pellegrini e questa caratteristica si è tramandata nel tempo anche sulla società chiaravallese che è sempre stata aperta, socievole, accogliente. Vivere così per 800 anni ha avuto un’influenza decisiva sui cittadini”. Chi ha letto il libro, che è in vendita nelle librerie ed a Chiaravalle da Motivi di Lorenzo Fabbri, l’ha trovato bello, di scorrevole lettura e ricco di particolari che la Cioccolanti ha studiato con puntiglio. Ci si ritrova la Chiaravalle che fu ma soprattutto il territorio, la vita dei cistercensi dedita in ugual misura al lavoro ed alla contemplazione, le proporzioni divine dell’abbazia di Santa Maria in Castagnola col suo rosone, con le sue navate, le sue arcate, le sue finestre: numeri precisi ed aurei. In Monos, in definitiva, c’è la nostra storia.

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