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Vallesina

Chiaravalle Mega impianto agrivoltaico, petizione per il “no”

«Presenta criticità da ogni punto di vista», sottolinea la consigliera comunale Pamela Paolini mentre l’assessore Andrea Alcalini spiega: «Sono sotto l’egida del Ministero, il Comune può far poco se non inoltrare osservazioni alla Conferenza dei servizi, come ha fatto»

Chiaravalle – Ben vengano le energie alternative rinnovabili ma 72 campi da calcio, pari a 52 ettari in via San Bernardo, con 70mila pannelli agrivoltaici sopra, sembrano davvero troppi per Chiaravalle che ha una superficie territoriale molto limitata.

Il dibattito è aperto, anche perché in via Sant’Andrea saranno occupati dall’agrivoltaico altri 22 ettari di terreno e i primi a manifestare forte disappunto sono stati cittadini e residenti.

Tra le iniziative promosse c’è una raccolta di firme per esprimere chiaramente il “no all’agrivoltaico”. E si muove anche la politica.




La lista di opposizione Pronti per Chiaravalle ha presentato una mozione in Consiglio comunale in cui critica la Giunta per non aver informato la cittadinanza della costruzione del mega impianto.

«E’ urgente promuovere un incontro – afferma la consigliera Pamela Paolini di Pronti per Chiaravalle – con la Società Blusolar Chiaravalle 1, che ha sede legale a Pescara, per spiegare i dettagli del progetto e manifestare la contrarietà del Comune a tale struttura, che ridurrà ancora più sensibilmente il territorio dedicato al verde».

«Questo impianto presenta criticità da ogni punto di vista: nell’impatto paesaggistico e visivo, ambientale e dello scempio del territorio, nella svalutazione degli immobili. Viene da chiedersi quali benefici porteranno ai chiaravallesi ben 74 ettari destinati all’agrivoltaico, in particolare i 52 in via San Bernardo. Secondo noi porteranno solo disagi e degrado al territorio e alla vita dei chiaravallesi».

Critico Alessandro Esposito, coordinatore locale di FdI.

«I 52 ettari di vetro e cemento sparsi in una zona agricola, devastano e deturpano il territorio con la burla di incrementare energia pulita e allevamento ovinicolo. FdI – evidenzia Esposito – ha già denunciato il compimento di un altro scempio green in via Sant’Andrea da parte di un’azienda del settore che copre più di 22 ettari con travi di 8 metri; in quella zona dove slogan farlocchi di questa Amministrazione comunale dicevano si dovesse creare la Cittadella dello sport.e dove al posto di un palasport polivalente di 5.000 mq, piste ciclabili, aree verdi, ci saranno decine di tonnellate di vetro, cemento e rame, che distruggeranno, come in via San Bernardo, un bel paesaggio con la svalutazione inesorabile degli immobili».

L’assessore Andrea Alcalini sottolinea che «questi impianti sono sotto l’egida del Ministero e il Comune può far poco se non inoltrare osservazioni alla Conferenza dei servizi, come ha fatto».

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