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Cronaca

COTTO E MANGIATO LA RUBRICA DI GIOIA MORICI

GIRI DI BOA

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È successo d’improvviso. Da un giorno all’altro. A tutto pensavo, tranne che potesse capitare a me. E invece è successo. Ero completamente ignara al riguardo. Lontanissima delle possibili conseguenze che quel fatto avrebbe portato con sé. Conseguenze fisiche. Psichiche. Neuronali. Emotive. Sì perché poi c’è stato un effetto domino che ha inglobato ogni cosa senza possibilità di scampo e da quel giorno, quel fatidico giorno, niente è stato più lo stesso. Non ho potuto oppormi agli eventi. Nessun tentativo è valso a riportare indietro il tempo e cambiare il corso delle cose. Come un sasso che rotola in discesa e piano piano prende velocità e nella corsa trascina tutto con sé e da sasso diventa qualcosa di più grande, una massa solida a cui si attacca di tutto e quel vortice di terriccio fangoso e pezzi appuntiti di strada rovinosamente precipita a valle e…amen…fermalo, se ce la fai, acchiappalo, se ci riesci. Seee….come no. Quando ti succede, perché prima o poi succede ANCHE A TE, non c’è NIENTE da fare: tutto va a rotoli e puoi solo gridare un gigantesco, iperbolico, furibondo, intergalattico VAFFANCULO.

Sto parlando della prima volta in cui mi sono sentita chiamare “SIGNORA”.

Ecco, vi prego di non ridere e di mettevi in una postura rispettosa durante la lettura senza lasciarvi andare a smorfie inopportune, grazie. Perché questa è una roba SERIA. Veramente seria. Quello che andrò a snocciolare oggi sarà uno sfogo amaro e rassegnatissimo su questo ineluttabile passaggio della vita in cui, di punto in bianco, ti accorgi che non sei più RAGAZZA ma sei SIGNORA. Può valere anche se passi da RAGAZZO a SIGNORE, ovviamente, sebbene questo transito per i maschi, presumo, provochi meno scompensi: 1) perché all’uomo, fondamentalmente, non fa né caldo né freddo la questione estetico-cronologica, anzi, forse se lo chiamano “signore” si sente più importante 2) perché l’uomo è creatura “semplice” formata da un monolite fossile con epicentro a sud che non si scompone mai a meno che non venga messo in discussione proprio quell’epicentro a sud e la parola “signore”, a mio personalissimo giudizio, non intacca minimamente tale epicentro.

Quindi, tornando a bomba, fondamentalmente parlo alle femmine. Più che altro a quelle tra i 30 e i 40 anni perché è in questa fascia d’età che succede ovvero che, a propria totale insaputa, avviene il tracollo. Sì perché tu ti specchi e ti vedi la solita cazzona di sempre. E invece no. Evidentemente qualcosa fuori (e dentro) cambia, c’è un cedimento strutturale,  un prolasso di molecole, un giramento globale di coglioni che porta tutto giù, verso il basso. Altrimenti non si spiega il perché di questa repentina “distanza” che assume la gente nei tuoi confronti.

A me è successo un po’ prima dei 40. Non ricordo di preciso quanti anni avessi ma ricordo che è stata una mazzata “secca”, nel senso che non c’è stata una progressione lenta e naturale della cosa…cioè: non è che qualcuno mi ha chiamata “signora” e poi OGNI TANTO (tipo una volta ogni 8-10 mesi) qualcun altro mi ha chiamato nuovamente “signora”…noooo…..dopo quel primo “signora” TUTTI di punto in bianco hanno cominciato a rivolgersi a me con l’appellativo “signora” (li mortacci loro). E io, come avrete capito, sono ci rimasta – metaforicamente parlando – di merda. Volete sapere com’è andata la prima volta?

Ero in un’agenzia viaggi. Stavo seduta di fronte alla esercente che sfogliava i cataloghi e a un certo punto lei, con lo sguardo un po’ perso nel vuoto, anche piuttosto distrattamente, alza la faccia e fa: “La SIGNORA che ne pensa?”. Cioè…il tempo si sblocca, la stanza attorno si congela e ogni dettaglio si fa evanescente per poi scomparire del tutto tipo tele-trasporto di Star Trek, così che in quell’angolo di presente rimaniamo io, lei, la scrivania, i deplians e la nuvoletta sospesa sopra le teste con dentro la scritta “La signora che ne pensa?” a mo’ di fumento. Ricordo che mi sono voltata, sicura che ci fosse davvero dietro di me una signora, per sapere anche io cosa diamine ne pensasse. Ma girata la capoccia mi sono accorta che dietro di me non c’era nessuno, CAZZO. Allora con la faccia sbigottita ho riportato lo sguardo verso l’affabile stronzetta e con aggraziata incredulità – mista anche a una certa incazzatura repressa – ho replicato: “Aah…la SIGNORA sarei IO??”… il resto non me lo ricordo, ma ovviamente ho cambiato agenzia.

Da quel giorno in poi…il baratro. Nei negozi (la signora ha bisogno?) …in farmacia (dica pure, signora….)… supermercato (prego signora)… in fila al cinema (c’era lei, signora??)…. E naturalmente tutti a darmi del LEI: posso chiederle una cosa, signora? Signora, mi sa dire la strada per la stazione? La tessera con l’abbonamento la vuole, signora?? Relativamente alle reazioni di fronte a questo affronto, ho avuto varie fasi (tipo Picasso):

  • periodo rosa con versione soft > se mi chiami signora non compro niente;
  • periodo blu – versione medium > sì…signora Stoppardi!
  • periodo nero ovvero versione strong > SIGNORA IL CAZZO (questo lo sbofonchiavo piano perché non è carino che in pubblico una gentil pulzella dica cazzo, ma, vi assicuro, se sbofonchio, io scandisco bene, eeeh…)

Ahimè, quando ‘sta pioggia di SIGNORA è diventata un diluvio universale, mi sono dovuta rassegnare. E quindi …niente… adesso sono SIGNORA e basta. Porca puttanaccia troia. Mi ci chiamano i ragazzini di 20 anni (potrei essere la madre, porcaccia puttanaccia n’altra volta, ce devo sta’)…. mi ci chiamano i coetanei e mi ci chiamano pure quelli più attempati di me: mi ci chiamano TUTTI insomma! Quindi le cose sono due: o sono molto ma molto FINE (e quindi si rivolgono a me con estrema deferenza) oppure sono una vecchia bacucca e basta. E vabbè….sto sbuffando tipo treno a vapore…adesso me sta a pija’ lo sconforto…e anche un discreto giramento de palle….aspe’ che me calmo…uffff…………….

Ok, sarò forte, guardiamo questa schifosa verità dritta in faccia: sì, so’ ‘na vecchia bacucca. E ALLORA?? Ne conoscete di vecchie bacucche FANTASTICHE come me????? Eeeh??? Noooo che non ne conoscete!  E allora andate tutti a fanculo, d’accordo?! Ma soprattutto vai a fanculo te, vita bastarda che lanci sul muso ‘ste boe del cazzo dove la corrente gira sottosopra e tutto diventa il contrario di tutto e neanche avvisi e fai passare il tempo e fai cedere il culo e metti di botto lungo il cammino tutta ‘sta smandrappata de monelli …che ogni volta che esce fuori il discorso dell’età, daai, io so’ sempre la più vecchia (cazzo, SEMPRE la più vecchia, non è possibile…)…e fanculo anche a me, che proprio ‘sta cosa del tempo che passa non la capisco e non l’accetto…niente, proprio non mi ci sta nella zucca, non mi va giù….io mi sento sempre la beota di quando andavo alle superiori (i miei compagni di classe lo possono confermare che sono la stessa beota di allora) e quindi…che cazzo devo fa’, eeh?? CHE CAZZO DEVO FA’, SECONDO VOI?

Non lo so, ok?? Io N-O-O-O-O-O-O-O-O-O-N l o s o… Ma vi giuro che proverò a trovare una soluzione a questa cosa e vi farò sapere. Nel frattempo, però, voglio rivolgere l’ultimo pensiero a voi, sì, proprio a voi, ignare fanciulle trentenni che vi illudete che tutto ciò non vi capiterà mai, voi che ancora vedete il mondo attraverso un magico velo rosa, voi che vi sentite molto fighe e molto giovani: sappiate che il giorno è VICINO, molto più vicino di quanto possiate immaginare…sta lì in agguato dietro l’angolo e, quando meno ve lo aspetterete…patatrac: ecco la voce di una piccola abitante di Creta fetente e malefica (perché la prima è sempre una donna) che vi chiamerà SIGNORA.

E dopo, RAGAZZE MIE, so’ cazzi…so’ GRANDISSIMI cazzi.

Con affetto e simpatia,

la SIGNORA Stoppardi.

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