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Cronaca

Fabriano Cartiere gruppo Fedrigoni, dalla Uilcom ancora un no a “Giano 1264”

Sindacato riunito per confrontarsi sulla situazione delle ex Miliani e sulla suddivisione di una parte dello stabilimento di Fabriano e Rocchetta dal resto del gruppo

di Sara Marinucci

Fabriano, 13 novembre 2022 – La segreteria territoriale della Uilcom Fabriano si è riunita nei giorni scorsi per fare il punto della situazione relativamente alle aziende del settore cartaio nel territorio.

Al centro del confronto, il tema delle cartiere di Fabriano del gruppo Fedrigoni, ex cartiere Miliani, e della suddivisione di una parte dello stabilimento di Fabriano e Rocchetta dal resto del gruppo.

«Il sindacato, e in particolare la Uilcom, non è stato mai d’accordo con questa operazione e lo ha sempre ribadito in ogni luogo e in ogni incontro, anche davanti all’amministratore delegato Marco Nespolo, nonostante tutte le garanzie e le rassicurazioni pervenute da parte dei vertici aziendali – spiegano dalla segreteria territoriale della Uilcom di Fabriano -. La nuova società che prenderà il nome “Giano 1264” di fatto dividerà lo stabilimento di Fabriano in due parti, e porterà a un probabile innalzamento dei costi di base dello stabilimento per quanto riguarda la parte gestionale ed energetica».

Nel corso dell’incontro della segreteria territoriale è stato anche evidenziato come il processo di unificazione dei parametri di secondo livello di tutto il gruppo che riguarda nelle Marche anche il gruppo Ritrama presente con uno stabilimento a Sassoferrato, abbia avuto una brusca frenata contraria a tutti i principi enunciati sin dall’inizio dal gruppo dirigente.

«Il sindacato ritiene scorretto il comportamento aziendale che non rispetta gli impegni presi sin dall’inizio, ritiene anche troppo lento il meccanismo di valutazione di alcuni parametri territoriali negli stabilimenti marchigiani compreso Pioraco e Castelraimondo».

A questa fase caratterizzata dalla forte domanda del fotoriproduttore e del mercato, un fatto positivo nel momento di crisi quasi generale, non corrispondono una corretta attenzione e risposte concrete da parte del management sulla sistemazione e sul riequilibrio interno al gruppo.

«In questa fase anche l’evoluzione, grazie agli investimenti nelle macchine termoformatrici, richiederà una normalizzazione della situazione la conclusione -, verifiche relative ai carichi di lavoro e all’organizzazione del nuovo settore che saranno presto oggetto di un confronto tra le parti».

Nelle prossime settimane continueranno gli incontri su tutti i processi in atto e la segreteria territoriale tramite la Rsu, dove la Uil rappresenta la maggioranza assoluta, farà sentire la propria voce per tutelare questa azienda e questo territorio in ogni modo.

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