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Falconara Andi Celaj, dall’arrivo in barcone al successo imprenditoriale
Una storia Made in Marche: «Come potrei non essere felice: la mia vita è piena e mi sento realizzato anche se ho ancora tanti progetti»
15 Aprile 2024
Falconara – Una vita che sembra un romanzo e che potrebbe essere la sceneggiatura di un film.
Andi Celaj a 16 anni, nel 1996, ha attraversato l’Adriatico su un gommone come tanti albanesi che vedevano nell’Italia il nuovo Eden. Ha vissuto un’adolescenza durissima, 2 anni senza la famiglia, a Napoli, dormendo spesso sotto i ponti e lavandosi nelle fontane e le cannelle pubbliche. Poi ha fondato Stilcasa Costruzioni, gruppo marchigiano che opera principalmente nel settore edile, e un gruppo che comprende 4 aziende, tre delle quali complementari tra loro, fattura 26 milioni di euro e occupa 45 collaboratori diretti.
«Sono stato un emigrato come tanti – dice Andi che abita a Collemarino con la sua numerosa famiglia – e ora sono perfettamente integrato nelle Marche».
Definire la sua vita avventurosa è un eufemismo.
«Era il giugno 1996 quando mi sono imbarcato su un gommone da Valona per poi sbarcare a Otranto in una notte di luna piena anche se il mio cuore era gonfio di tristezza. Ero solo: al momento dell’imbarco non c’erano posti sul gommone e i miei genitori e mia sorella sono rimasti a Valona. C’era solo un amico di famiglia a bordo che mi ha consentito di seguirlo a Napoli, avvertendomi però che non avrebbe potuto ospitarmi per molto tempo e così mi sono ritrovato in strada, completamente da solo».
Andi Celaj racconta la sua odissea che si è conclusa a lieto fine e che gli ha riservato una vita piena di soddisfazioni.
Merito esclusivamente del suo coraggio, della sua tenacia, dell’energia, dell’intraprendenza e di quelli della moglie, la falconarese Federica Giardini.
«A Napoli è stata molto dura: mi dovevo nascondere perché eravamo irregolari, dormivo sotto i ponti, mi lavavo per strada. Nel 1998, finalmente, c’è stata una sorta di sanatoria, chi era in Italia poteva avere riconosciuti i diritti e ho chiesto il ricongiungimento familiare, che la legge consentiva. Sono arrivati mia madre, mio padre e mia sorella, avevamo una zia ad Ancona e l’abbiamo raggiunta».
Da lì in poi per lui si è aperto un mondo nuovo, fatto di prospettive e di sogni da realizzare, di traguardi raggiunti e di serenità.
«Ho preso la partita Iva a 19 anni e sono diventato imprenditore. Ho aperto la Stilcasa Costruzioni nel 1999 e mi sono rimboccato le maniche, con coraggio ed entusiasmo. Ho cominciato ad assumere dipendenti fino ad averne una ventina».
Tra i suoi sogni, però, c’era quello di migliorarsi e studiare.
«Nel 2011 ho iniziato l’università di ingegneria edile ad Ancona e mi sono laureato nel 2016, quando mio figlio Tommaso aveva un anno. Federica, mia moglie, ingegnere come me, mi ha dato una grande mano: la mattina mentre studiavo lei si occupava dell’azienda. Poi anche lei ha aperto lo studio di progettazione e architettura Archeus e nel frattempo abbiamo avuto 4 figli: Tommaso di 8 anni, Greta di 6, Francesco di 5 ed Eleonora nata da 13 mesi».
Gli affari vanno a gonfie vele anche perché l’imprenditore di origine albanese sa come muoversi e ha diversificato i suoi investimenti.
«Ho altre aziende come Vistaconero, che sta realizzando 70 camere con bagno, riqualificando ville a Numana, Palombina e Angeli di Varano, e Okasa si occupa della gestione completa dei sinistri che colpiscono immobili assicurati, attraverso un portale. Se sono felice? E come potrei non esserlo: la mia vita è piena e mi sento realizzato anche se ho ancora tanti progetti».
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