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Falconara Esalazioni, Marco Baldassini: «Si dimettano Sindaco e Assessora»

Intanto da Fabio Amici, presidente del Comitato Trasparenza e Anticorruzione, giunge la proposta di utilizzare droni per monitorare l’aria

FalconaraMarco Baldassini, capogruppo consiliare di minoranza, polemizza col sindaco sul problema delle esalazioni e non si accontenta delle richieste ad Arpam e Regione, da parte dei Sindaci del territorio, di approfondire i monitoraggi per verificare quali siano le fonti odorigene responsabili del fenomeno maleodorante.

«Se il Sindaco e il suo latitante assessore all’ambiante – sostiene sibillino – non sono in grado di far fronte alle vere problematiche della città e non sono in grado di tutelare la salute dei cittadini, devono fare un passo indietro e rassegnare le dimissioni».

Non è la prima volta che l’ex candidato a primo cittadino, che è in Consiglio comunale dal 2018, chiede a gran voce le dimissioni del Stefania Signorini e dal suo assessore all’ambiente: anche nel luglio 2022, sul caso delle spiagge inquinate e sequestrate, Baldassini chiese drl Sindaco..

«Che fine ha fatto il progetto Falconara Ambiente sbandierato nel 2018 a seguito dell’incidente avvenuto al serbatoio della raffineria? Eppure la raffineria si era resa disponibile a sostenere l’acquisizione di una unità mobile per rafforzare il monitoraggio della qualità dell’aria in tutto il territorio comunale coperto già da 3 centraline fisse. Gli esperti regionali misero a disposizione la loro competenza tecnico scientifica e si sarebbero occupati della stesura del progetto ma dopo 6 anni di immobilismo – continua Baldassini – il sindaco Signorini ripropone ora la richiesta di una unità mobile. In questi anni, e anche a seguito della costituzione a parte civile nell’inchiesta denominata Oro Nero, il Sindaco e il suo assessore cosa hanno fatto per tutelare la salute dei cittadini? Hanno sfornato solo l’app Odor Net che risultata essere un flop».

Il capogruppo consiliare ricorda che l’Amministrazione comunale promise di istituire il vigile ambientale nel 2018, ma non lo nominò mai, e il potenziamento del nucleo ambientale della Polizia Locale per poi rimangiarsi la parola. Poi lancia una proposta.

«Occorre monitorare e controllare tutte le ditte e le industrie potenzialmente inquinanti del nostro territorio e vigilare sulla loro condotta, chiedendo tutte le garanzie in merito alle manutenzioni programmate e le eventuali ottemperanze in merito alle prescrizioni in materia di autorizzazione integrata ambientale».

Per Baldassini è necessario condividere con i cittadini tutte le informazioni e le decisioni per garantire loro il diritto alla salute.

Dal Comune solo pochi commenti alla presa di posizione del consigliere.

«E’ il solito Baldassini che sproloquia e chiede tutto e il contrario di tutto: abbiamo chiesto il monitoraggio dell’aria e ci ha criticato, ora è lui a proporlo, viva la coerenza».

Intanto da Fabio Amici, presidente del Comitato Trasparenza e Anticorruzione, giunge una proposta.

«Come in altre regioni – dice – si potrebbe ricorrere a droni dotati di una piattaforma di sensori multifunzionali, in grado di verificare con estrema precisione la presenza nell’atmosfera di gas tossici e polveri sottili, strumenti capaci di geolocalizzare siti ad elevato impatto inquinante che possono essere impiegati anche in caso di disastri ambientali».

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